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Gravi disservizi al museo archeologico ibleo di Ragusa: “Niente aria condizionata, nè biglietteria elettronica, nè videosorveglianza”
11 Ago 2024 12:23
Il museo archeologico ibleo di Ragusa e i disservizi. E’ quanto segnalato da Stefania Campo, deputata all’Assemblea regionale siciliana per il Movimento 5 Stelle, che ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo lo stato del Museo Archeologico Ibleo di Ragusa, descrivendolo come un “scrigno pieno di meraviglie abbandonato”. Campo ha denunciato una serie di problematiche che affliggono il museo, che rappresentano, secondo lei, un grave affronto alla storia e alla memoria della città di Ragusa, oltre a un enorme spreco del patrimonio culturale.
Le criticità
Tra le criticità evidenziate, Campo ha sottolineato l’assenza di un collegamento internet nella struttura, che impedisce l’uso di una biglietteria elettronica. Ha inoltre segnalato l’uso di vecchi biglietti cartacei, risalenti a diversi decenni fa, che riportano un costo d’ingresso errato e che vengono modificati manualmente per riflettere il prezzo attuale. Questa situazione, secondo Campo, genera fastidiose polemiche tra i visitatori e mette in difficoltà il personale del museo.
Campo ha poi denunciato le pessime condizioni ambientali all’interno del museo, che non è dotato di un impianto di condizionamento climatico, causando disagi sia ai turisti che ai dipendenti. La deputata ha descritto un sistema di riscaldamento inadeguato, rappresentato da una vecchia stufetta a muro degli anni Settanta.
L’ingresso del museo, situato in via Natalelli, si presenta in uno stato di degrado, con un tappeto sporco all’entrata, bidoni della spazzatura in condizioni indecenti e cumuli di detriti edili abbandonati da settimane. Inoltre, Campo ha segnalato l’assenza di un’insegna con gli orari di apertura all’esterno del museo, e ha denunciato la mancanza di un sistema di videosorveglianza, considerato un elemento fondamentale per la sicurezza dei reperti custoditi.
In risposta a queste gravi mancanze, Campo ha dichiarato l’intenzione di presentare una denuncia al nucleo dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e di elaborare un atto parlamentare specifico per sollecitare un intervento urgente da parte del governo Schifani, al fine di restituire al museo la centralità che merita.
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