È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
La Maturità non è il finto esame di oggi
17 Ago 2024 09:05
Se doveste recarvi in Corea del Sud nel prossimo novembre, suggerirei di evitare arrivi e spostamenti il giovedì 14: sarà il giorno del Suneung, il temutissimo esame di Stato che si tiene al termine della scuola Secondaria (lì dura tre anni). I risultati ottenuti nel Suneung determinano ogni anno le università alle quali accedere e, di conseguenza, il futuro delle giovani generazioni.
Il 14 novembre ogni attività lavorativa sarà posticipata di un’ora, considerando soltanto la capitale Seoul quasi settemila agenti saranno per strada nelle otto ore (comprese due di pausa) di prove in sei materie. Oltre a regolare il traffico, dovranno impedire agli automobilisti di suonare il clacson e agli operai di generare rumori se non quelli strettamente necessari e urgenti. Un lungo articolo del settimanale Die Zeit spiega inoltre che durante i 35 minuti dell’esame di inglese nessun aereo atterrerà o decollerà “per assicurare che non vada persa neanche una parola della sessione di ascolto e comprensione”. Tra le altre particolarità: la sede d’esame viene comunicata il giorno prima, non sono assegnati voti ma classificazioni su 9 livelli. Nel primo vanno i più bravi, non più del 4% del totale, poi via via a scendere.
Per questo esame ci si prepara da quando si è bambini. Le lezioni a scuola non bastano e quasi tutti gli alunni prendono lezioni suppletive negli hagwon, i doposcuola privati che per legge sono aperti fino alle 22, spesso però attivi fino a ben oltre mezzanotte. Diverse famiglie iscrivono i figli agli hagwon sin dalla scuola materna “per superare gli altri”, in modo da farli trovare subito pronti alla Primaria, ciclo nel quale i piccoli sud coreani vanno a lezioni private, in media, per sette ore e mezza alla settimana. Oltre il normale orario scolastico, ovviamente.
Mamme e papà sanno che ogni mese dovranno sborsare fino all’equivalente di mille euro al mese per cercare di fornire le maggiori conoscenze ai loro figli. L’alto costo del mantenimento della prole è tra le principali cause della denatalità nel grande Paese dell’Estremo Oriente.
Avete capito che la scuola da quelle parti è una cosa serissima. Anche oggi, con 32 gradi, i diciottenni della capitale sud-coreana studiano tanto e dormono poco, in vista dell’importante appuntamento al quale mancano 89 giorni.
Secondo i dati Ocse-Pisa, la Corea del Sud è al quarto posto nel mondo per rendimento scolastico sia in matematica che in lettura. Per fare un confronto, l’Italia è in ventisettesima posizione nei numeri e ventesima in lettura.
Oltre un mese fa, nelle nostre scuole Secondarie si sono conclusi gli esami di Maturità. Ha conseguito il diploma il 99,8% degli studenti. La simile percentuale è stata registrata nel ragusano. In cifre, significa 499 alunni promossi ogni 500. In Sicilia oltre 1.800 alunni hanno poi ottenuto la lode.
Le ultime modifiche al sistema dei crediti ottenuto negli ultimi tre anni di scuola Secondaria, unite alla media dei voti per ogni anno, al voto in condotta, alla presenza di eventuali debiti formativi, al numero di assenze e la partecipazione alle lezioni, determinano un punteggio di base che, nella maggior parte dei casi, è pari o superiore al minimo di 60/100. Quest’anno sono stati registrati casi di studentesse liceali che hanno rinunciato (per protesta) alla prova orale e sono state ugualmente promosse, in quanto godevano di una media molto alta in partenza. E’ successo a Venezia, in almeno tre occasioni.
Così com’è, la Maturità non è più un esame. Le commissioni sono formate da docenti che già ben conoscono i propri studenti e li hanno valutati per anni, tranne il presidente, dirigente in altro istituto. Benché pagate poco, migliaia di docenti devono presenziare al rito, unito alla burocrazia che la mansione comporta. Allo Stato l’operazione costa comunque un bel po’ di milioni di euro. Per evitare i casi di rinuncia all’orale, con la promozione ugualmente garantita, da più parti viene chiesto di cambiare le modalità di accesso alle prove. Spesso, poi, il punteggio finale ottenuto non preclude l’iscrizione all’Università scelta per proseguire gli studi.
Secondo la Treccani l’esame è una “prova, variamente costituita e condotta, mediante la quale viene accertata la preparazione conseguita dagli studenti nelle scuole dei diversi tipi e gradi”. Se un candidato si presenta con decine di crediti correttamente ottenuti nel corso degli anni ed è sicuro di avere il diploma già in tasca, che prova è? Meglio abolirla!
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