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L’ultimo saluto a Scicli a Francesco Caruso, pioniere del ciclismo regionale e dei Presepi in casa
30 Set 2024 16:34
Ha vissuto in silenzio i suoi 69 anni pur rimanendo sulla breccia in due importanti segmenti, quello del ciclismo amatoriale toccando i livelli regionali svolgendo il ruolo di direttore di corsa, giudice di gara e cronometrista e quella della realizzazione dei Presepi in casa. Nella sua di via Parini, a poche decine di metri da piazza Italia, negli anni ha “costruito” un Presepe di indubbia bellezza. Le statuine sono rigorosamente di ceramica di Caltagirone e gli ambienti sono stati realizzati a mano dallo stesso Francesco e dal figlio Salvatore coadiuvati dalla moglie e mamma Carmela. I pastori di Vincenzo Velardita, il famoso artista della ceramica calatina, sono quanto di più prezioso si si può vedere dell’arte presepiale e sono presenti nel Presepe della famiglia Caruso. Francesco, Ciccio per gli amici, è stato il battistrada di una tradizione presepiale che negli anni è stata abbracciata da tante famiglia nella cittadina barocca creando una rete di Presepi nei luoghi di Montalbano.
Oggi l’ultimo saluto nella chiesa di San Bartolomeo, gremita di parenti ed amici, a lui che è andato via nel sonno. Ad officiare il rito don Pietro Zisa.
Il mondo del ciclismo lo piange. Ecco il ricordo del Csain, di cui era responsabile per la Sicilia: “è venuto a mancare Francesco Caruso, Ciccio per tutti coloro che, da oltre 30 anni, solcano le strade siciliane del circus amatoriale e non – lo ricorda così il Csain – la sua figura è stata emblematica per le gare amatorali. Sempre vigile, presente, una buona parola per tutti. Grance collaboratore con tutti gli enti e con la Federazione ciclistica. Da qualche anno apprezzato come cronometrista anche dalla Fidal e dai runner, Le manifestazini non saranno più le stesse senza una persona come lui che regalava sempre un sorriso ed assicurava il massimo impegno”. L’uomo buono, il padre di famiglia, lo sportivo, l’amico non c’è più: se ne è andato nel silenzio della notte, in punta di piedi come ha vissuto la sua vita nel rispetto dell’umano.
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