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A Ragusa immigrati clandestini sfruttati all’interno delle serre. Nuove denunce da Polizia
05 Nov 2024 14:46
La Squadra Mobile della Questura di Ragusa ha intensificato i controlli nelle serre della provincia iblea, concentrandosi in particolare sulle condizioni di lavoro e sulla regolarità dei lavoratori nelle aziende agricole, dove la produzione di ortaggi rappresenta una delle principali attività economiche. L’operazione, parte di una più ampia campagna di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, ha coinvolto numerose aziende in tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di identificare casi di sfruttamento lavorativo e violazione delle norme sull’immigrazione.
Gli agenti, supportati dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, hanno condotto ispezioni approfondite in grandi impianti serricoli, documentando le condizioni di lavoro e verificando l’uso corretto delle risorse. Durante i controlli in un’azienda dell’agro di Ragusa, sono stati trovati numerosi lavoratori stranieri, prevalentemente provenienti dal Nord Africa e dall’Europa dell’Est. La Polizia ha verificato la regolarità dei loro documenti, tra cui i permessi di soggiorno e i visti stagionali, portando alla luce pratiche di sfruttamento della manodopera e intermediazione illecita da parte del datore di lavoro, il quale è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Parallelamente, il Commissariato di Polizia di Comiso ha effettuato controlli mirati nelle serre del territorio casmeneo. In una di queste aziende, già monitorata per la coltivazione e lavorazione di Cannabis sativa, sono emerse nuove violazioni, grazie anche alle testimonianze di alcuni lavoratori ascoltati presso gli uffici del Commissariato. Dalle indagini è emerso che il datore di lavoro approfittava delle condizioni di vulnerabilità dei lavoratori, sottoponendoli a turni e condizioni di lavoro non dignitose. Anche in questo caso, il datore di lavoro è stato denunciato per sfruttamento e caporalato.
Complessivamente, l’operazione ha portato all’identificazione di numerosi lavoratori, quasi tutti di origine straniera, permettendo alle autorità di ottenere un quadro più chiaro delle modalità operative di diverse aziende agricole della provincia.
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