Postina non consegna posta per dieci anni: aveva il “mal di schiena”

La Polizia di Stato ha scoperto una grave negligenza di una portalettere a Cassino, trovando nella sua abitazione circa quaranta chili di corrispondenza accumulata nel corso degli ultimi dieci anni. La donna, responsabile della consegna in un’area specifica di Cassino, ha nascosto migliaia di lettere, raccomandate e atti giudiziari mai consegnati, inclusi alcuni documenti risalenti al 2014. Il caso è emerso a causa delle lamentele dei residenti che, non ricevendo fatture e comunicazioni importanti, si sono visti sollecitati per pagamenti che ignoravano di dover effettuare.

Le indagini sono state avviate proprio per il numero crescente di segnalazioni legate a mancati recapiti nella zona. Durante il controllo a casa della portalettere, gli agenti hanno trovato una stanza praticamente occupata da lettere e pacchi accatastati, oltre a ulteriore corrispondenza nascosta nel portabagagli dell’auto. La donna ha tentato di giustificarsi, attribuendo il ritardo a un recente mal di schiena, ma le prove indicano che questa pratica si protraeva da anni: a fine giornata, portava a casa la posta e la abbandonava in una busta della spesa, consegnando solo le lettere per cui riceveva proteste o richieste.

Attualmente, le indagini stanno valutando se la portalettere abbia anche trattenuto per sé dei pacchi o ne abbia aperto il contenuto, il che configurerebbe una violazione del segreto postale. Poste Italiane ha già sporto denuncia, e la dipendente rischia il licenziamento e possibili conseguenze legali. Il caso ha suscitato grande clamore anche sui media internazionali, dato il suo impatto sulla comunità e la lunga durata dell’omissione.

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