Addio a Riccardo Roccella, un uomo al servizio del nostro territorio

La parole commosse delle figlie, che ricordano l’esempio del padre, nel senso del dovere e della responsabilità, nella tenacia, nell’affrontare i problemi che la vita ci pone davanti, andando oltre perché  c’è sempre una soluzione, l’amore e il rispetto, gli amici, l’essere a servizio della comunità, le risate e gli scherzi ma anche nel dimostrare i sentimenti. Si è chiusa con le loro parole, la funzione religiosa che ha accompagnato nell’ultimo suo viaggio, in una gremita cattedrale di San Giovanni a Ragusa,  Riccardo Roccella, già presidente della Camera di Commercio di Ragusa.

Aveva 78 anni; personalità vivace, uomo con la schiena dritta che ha sempre ricercato il dialogo per il bene comune, non lesinando critiche ma nemmeno risparmiando apprezzamenti .  Nelle parole del parroco padre Burrafato, il ritratto di Roccella; nella sua Omelia a commento del brano del Vangelo che racconta la resurrezione di Lazzaro: “La vita di Riccardo è stata piena di tantissime esperienze;  un grande marito, grande padre, grande nonno, grande fratello, grande dirigente. E’stato un grande lavoratore, un grande amico e un uomo di cultura, oltre che un grande volontario.

Da dove gli venivano tutte queste energie?  Perché faceva tutte queste cose e le faceva bene con entusiasmo? Nella nostra esperienza cristiana, tutto questo viene della pasqua del Signore, dalla certezza che il bene va sempre fatto e che va insegnato agli altri”. Per tanti anni anche volontario dell’Unitalsi e di recente catechista – i bambini avevano dato una nuova linfa alla sua già solida fede –, “Riccardo è andato a Lourdes ad aiutare le persone malate; ogni ammalato rappresenta un crocifisso – ha ricordato il parroco – , e grazie forse anche a questa esperienza della sua vita ha potuto rafforzare la sua fede nella pasqua del Signore.

Se l’amore vince la morte questa certezza diventa più forte quando guardiamo alla croce. E’l’amore di Dio, è questo amore che vediamo nella croce, nella parola, nella eucarestia che riceviamo, nella carità. Chi va a Lourdes riesce a comprendere che al di là della sofferenza e della malattia, esiste la speranza, la fiducia e la preghiera. I volontari trovano in questa fede la croce, un ponte che permette alle anime di passare dall’oscurità alla luce, dalla morte alla vita, alla vite eterna. Il crocefisso è il ponte tra la morte e la vita eterna, se io contemplo e salgo su questa croce posso passare dall’altra parte e avere le risposte che cerco.

Oggi consegniamo l’anima di Riccardo in questo ponte che è la croce di Cristo”. Politici di ieri e di oggi di una trasversale appartenenza, rappresentanti dall’Ars, la giunta comunale quasi al completo, i rappresentanti del Libero Consorzio, della Camera di commercio ma anche di Confcommercio di cui fu presidente. Tanti, tantissimi amici, perché come hanno ricordato le figlie, era un uomo sempre pronto ad ascoltare, a dare una mano ma anche a impegnarsi nel milione di progetti che ancora aveva in mente di realizzare 



© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it