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Museo Archeologico di Ragusa, fra chiusure improvvise e carenze di organico
14 Gen 2025 17:07
Il Museo Archeologico Ibleo di Ragusa resta chiuso. A denunciare questa situazione la deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo che, tra l’altro, parla di chiusure senza nessun preavviso, come quella avvenuta durante la giornata di ieri. Secondo Campo, si tratta del terzo episodio dall’inizio dell’anno: “Una situazione inaccettabile, frutto di inefficienze croniche a cui Comune e Regione continuano a rispondere con immobilismo”.
Problemi di organico e mancata stabilizzazione
Campo sottolinea che il museo opera con un organico insufficiente: un solo impiegato regionale e due lavoratori Asu, numeri ben al di sotto delle esigenze operative. Nonostante la provincia di Ragusa possa contare su 19 dipendenti regionali e altrettanti Asu per i siti museali, la distribuzione del personale non è uniforme. “Stabilizzare gli Asu sarebbe stato un primo passo per risolvere il problema, ma le autorità continuano a rimandare”, denuncia la deputata.
Denunce rimaste inascoltate
Già ad agosto, Campo aveva evidenziato le condizioni di abbandono del museo, ricevendo rassicurazioni su interventi imminenti. Tuttavia, nulla è stato fatto, se non l’aumento del costo del biglietto, peggiorando la situazione. Il museo, gestito dal Parco di Kamarina e Cava d’Ispica e di proprietà del Comune di Ragusa, resta ostaggio di rimpalli di responsabilità tra i due enti.
Problemi strutturali e organizzativi
Le criticità denunciate comprendono la mancanza di un collegamento internet fisso e di una biglietteria elettronica, l’assenza di un impianto di climatizzazione, la carenza di sistemi di sicurezza, come un impianto di allarme e videosorveglianza e il mancato ritorno della collezione “Il ripostiglio di Castelluccio”, trasferita temporaneamente al Convento della Croce a Scicli e mai restituita. “Le teche vuote accolgono i visitatori, che pagano comunque il biglietto intero senza alcuna spiegazione”, lamenta Campo.
Promesse non mantenute dall’assessore Scarpinato
L’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato, aveva promesso un sopralluogo per verificare di persona le condizioni del museo, ma finora non ha mantenuto l’impegno. Campo critica anche la decisione di intitolare il museo all’archeologo Giuseppe Pace, figura controversa legata al fascismo, senza un confronto con la città.
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