VA TUTTO BENE MA SE NE ACCORGE SOLO ALFANO!

Il consigliere comunale del Pd, Fabio Fianchino, replica in una nota alle dichiarazioni del sindaco di Comiso che la settimana scorsa, in conferenza stampa, aveva dichiarato che il comune di Comiso gedo di ottima salute e che la città non risente del dissesto dell’ente.

“Vorremmo essere ottimisti e un po’ faciloni, come il sindaco Alfano – scrive Fianchino. Vorremmo. Ma poi, per un motivo o per un altro, facciamo un giro in macchina, parliamo con la gente, entriamo negli uffici comunali e questo paradiso terrestre brutalmente scompare facendo spazio alla realtà: disoccupazione, servizi al minimo, uffici allo sbando, licenziamenti (in barba alle antiche promesse e ai cartelloni con i quali si annunciava di essere entrati nella storia), edilizia ferma, città sporca e trascurata, ospedale semi smantellato, aeroporto ancora chiuso…

     Però, si sta facendo il parco dell’Ippari e si sono fatte ben due, anzi tre rotatorie! Cosa si può volere di più da questa amministrazione? Un’amministrazione partita male, e che, nonostante i numerosi rimpasti e ricambi, se possibile sta arrivando peggio alla fine del suo mandato. E però, anche quando il disastro è sotto gli occhi di tutti, si fanno conferenze stampa per negare l’evidenza e prendere spudoratamente in giro i comisani affermando che sì, qualche taglio è stato effettuato, qualche servizio è stato soppresso, qualche tassa è stata aumentata, qualche persona è stata mandata a casa, ma, finalmente, “l’anno finanziario del Comune si è chiuso senza ricorrere all’anticipazione di cassa”. Una notizia, questa, che dovrebbe fare scoppiare di gioia e d’orgoglio i comisani. E invece non succede. Perché? Forse c’è un problema di comunicazione. Consigliamo ad Alfano di risolverlo al più presto, questo problema, ché tra qualche mese si tornerà alle urne. Se non racconta di questo formidabile, storico risultato, come convincerà i comisani a rivotarlo? Solo con le rotatorie? Con il parco dell’Ippari, dopo avere lasciato in preda alle fiamme e ai vandali Cava Porcaro e il Palaroma? Ci sembrano argomenti poco persuasivi, invero. Ma Alfano si sente un po’ come Berlusconi: un buontempone che, in barba alla realtà e alla verità, crede di potere dire tutto quello che vuole con la pretesa di essere creduto.

     Ora, Alfano può bensì dire tutto quello che vuole, ci mancherebbe. Quanto alla pretesa di essere creduto, però, ci lasci nutrire qualche forte dubbio, visti i precedenti (“non uscirà una sola barella dall’ospedale di Comiso”; “il comune non è strutturalmente deficitario”, per giustificare l’assunzione dei portaborse; “sono prove tecniche per un’iniziativa di beneficenza”, per giustificare i giri in Ferrari sulla pista dell’aeroporto… e via di questo passo). 

     Noi siamo convinti che Alfano si è giocato malissimo questa opportunità di governo; e che, in un sussulto di onestà, di dignità, di sincerità, farebbe bene a raccontarla così ai comisani: “Ci ho provato, ma ho fallito. Punto”. Ma questa è una di quelle storie che non ascolteremo mai. Il personaggio mal si presta a questo genere di outing. Troppo pieno di sé, politicamente parlando.

     Dal canto nostro, consigliamo ai comisani di stare attenti, di non lasciarsi infinocchiare, di riflettere attentamente e decidere con discernimento nel prossimo futuro: c’è in gioco la sorte della nostra città e l’avvenire dei nostri figli.

     Alle altre forze politiche e civiche, avverse ad Alfano o scontente di lui, chiediamo invece un atto di coraggio e di responsabilità: avviare un ragionamento, tutti insieme, che rispetti e nel contempo superi gli steccati ideologici di ciascuno, per la creazione di un tavolo comune che miri a salvare e rilanciare la nostra città, la sua economia, il suo benessere, in un’ottica, imprescindibile, di cambiamento e rinnovamento”.

 

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