IL DILEMMA

In un combattimento “all’ultimo sangue”, tra Monti, Bersani, e Berlusconi, la società civile si domanda quale sia la posta in gioco, cioè l’Italia, e le persone. Queste ultime si chiedono quale sia la strada, quella del rigore montiano, quella poco attendibile di Bersani, o la valigetta dei sogni, delle illusioni berlusconiane.

Questa reale considerazione, ci dovrebbe portare ad ascoltare talk show, dibattiti, tra politici, tra le parti in questione, con un altro metro, quello di noi elettori,  quelli che almeno siamo contro i clientelismi, contro quella politica bassa, che si concretizza in dare il voto per il piacere ottenuto, umana, accettabile, in quanto il bisogno delle persone si presta a questa ottica, ma quella che si equilibra tra il bisogno della gente e i problemi sociali, che non guarda alla strumentalizzazione del voto, tanto in voga durante le amministrative, da parte di chi i  voti li ottiene con questa ottica non condivisa da molti, e non per le idee e i progetti, che presenta.

Proprio, in questo periodo, si dovrebbero più guardare ai programmi, e chi le mette in atto, leggerli, esaminarli, prima di decidere. Ascoltare fa bene, confrontarsi anche, ma non  vale niente scegliere ,in base ai luoghi comuni, del tipo, “Monti non va bene, in quanto ci ha tartassato di tesse, senza considerare che quelle tasse sono state obbligatorie, per affrontare un’emergenza, che ci avrebbe portato a non percepire stipendi o pensioni, o,almeno, a dimezzarli. Monti ha ridato credibilità all’Italia, fornendole un vantaggio, e non uno svantaggio. Queste sono realtà. La popolarità, e la demagogia sono illusioni dell’anti politica, e le posizioni di Berlusconi sono le valigette dei sogni, non realtà concretizzabili. Il governo, antecedente, a quello dei tecnici, ci avrebbe condotto al fallimento, come in Grecia.

Bersani, il Monte dei Paschi di Siena, e tutta la vicenda, pone quesiti, quali le ricchezze di un partito, o dei partiti, i finanziamenti pubblici dei medesimi, la questione delle cooperative rosse, che, forse, abbiamo dimenticato, legate direttamente alla vita del Pd, ma, anche, in altro modo, quello di reperire i fondi, e l’amministrazione di questi beni.

Insomma, il problema che ci dovremmo porre è”quale programma realizzabile ci convince? Chi ci dà sicurezza nelle dichiarazioni? A chi crediamo: ai venditori di fumo, o a chi propone concretamente un’uscita dalla crisi, e  una crescita dalla Paese? Quali sono le proposte credibili? Insomma, e,in breve, qualè la politica vera:la valigetta dei sogni, o il rigore?

Il resto sono , realmente, chiacchere.

 

 

 

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