LA PRATICA DI LUNA A SUD E GLI ABUSI DELL’ASSESSORE

I precedenti  della pratica  relativa  a “Luna a Sud”  registrano senza dubbio l’abuso dell’assessore sin dal 2008, quando i gestori, bene ammanigliati al potere municipale, avviarono l’attività senza avere eseguito i lavori necessari e acquisito il certificato di agibilità, stante anche i pareri negativi resi ripetutamente dalla Commissione Pubblici Spettacoli all’uso dei locali per lo svolgimento di manifestazioni spettacolari e per attività di ballo: gli amministratori,  pur sollecitati,  si fecero  beffa delle richieste di verifica avanzate da Consiglieri comunali, tal che i gestori si posero al riparo dai controlli previsti dalla legge per un arco temporale di due anni. Venne ignorato il dato che  il gestore della struttura era lo stesso assessore  che avrebbe dovuto, nella sua qualità di assessore, disporre di effettuare i controlli sulla società da lui stesso gestita, così come  avrebbe  dovuto immediatamente impegnare  il Comando Vigili  a comunicare alla Pubblica Sicurezza la situazione di abuso e di illegalità in cui operava di fatto “Luna A Sud”.  Come se nulla fosse accaduto invece, tutti hanno fatto finta di niente, a partire dal sindaco e dagli stessi amministratori. L’ Ufficio Urbanistica  ha autorizzato, quindi,   alla fine di giugno, l’esecuzione di alcuni lavori, senza una verifica dello stato dei luoghi e senza considerare minimamente le sollecitazioni avanzate  dai Consiglieri comunali non tanto su La Terra imprenditore, ma su La Terra assessore, su La Terra che era anche Vice Presidente della Commissione Pubblici Spettacoli, che avrebbe avuto il compito e l’obbligo di controllare sul rispetto del  diritto e della legalità. Nel nostro caso l’assessore si è certamente trovato in conflitto di interessi che lo hanno portato a nascondere  la magagna, commettendo l’abuso di potere, l’omissione di atti del proprio ufficio,  persino minacciando ripetutamente il sottoscritto, che denunciava, nell’esercizio delle sue funzioni di Consigliere comunale, gli abusi e le omissioni  perpetrate,  di  volere attivare subito dirette e “particolari attenzioni” investigative sull’attività amministrativa da me svolta in passato,  anticipandomi dure sanzioni. Mentre  in data 17 Giugno 2010, la Commissione Trasparenza del Comune   deliberava la convocazione dell’Ing. Capo per una audizione con la visione contestuale del fascicolo, l’assessore annunciava  la riapertura della struttura, prima di ogni verifica tecnica e amministrativa  dei Tecnici del Comune sui lavori, ancora da eseguire,  e prima ancora di ottenere il certificato di agibilità dei locali, del quale è ancora privo in data odierna. Per la cricca municipale le leggi non valgono; esse  si applicano solo ai cittadini comuni, ai quali nel passato si è ingiunto per casi analoghi di chiudere bottega per la mancanza dei requisiti necessari. Ora l’assessore che ha sottratto il pulmino ai disabili dell’Anfass, clamorosamente smentito dai dirigenti dell’associazione ai quali voleva imporre di trasportare di giorno i bambini e la sera i vari clienti del suo locale; l’assessore che imponeva ai Vigili Urbani di fare o non fare contravvenzioni e minacciava di licenziamento chi gli opponeva il rispetto della legalità; l’assessore che partecipava alle riunioni per il declassamento della Strada Statale 115 sulla quale si affacciano i terreni di famiglia; l’assessore che mandava i Vigili Urbani a spegnere gli altoparlanti della musica notturna in tutti i locali di Scoglitti  tranne che nella sua stessa, che ospita illegittimamente migliaia di giovani in una struttura, che ha subito una evidente trasformazione urbanistica abusiva, quale è Luna a Sud, priva dei requisiti di agibilità e dunque pericolosa per la pubblica incolumità; l’assessore che ignorava i reclami dei cittadini e degli stessi consiglieri comunali quando essi segnalavano la presenza di spacciatori e di individui strani e inquietanti in una sua proprietà, in prossimità del Santuario di Madonna della Salute; questo stesso assessore che, pur laureato in agronomia, dopo una ingloriosa, controversa e assai discussa parentesi di lavoro alla Coperativa Rinascita, fa  il manager-assessore  a casa sua senza sottomettersi alla disciplina delle norme e piegando gli uffici preposti a comportamenti omissivi. Gli amministratori  hanno chiuso gli occhi per due anni e ora  l’assessore-abusivo vorrebbe  fare la vittima, pretendendo la solidarietà di tutti. Forse ha ragione: a questo mondo, soprattutto a Vittoria, un tipo come lui non  può farsi in pace nemmeno i cazzi suoi. Sul resto non ho alcuna risposta da rendere, in questa sede: all’arrogante assessore, che vomita su di me  il suo veleno, come una bestia ferita alla quale si sfila la carne dalla bocca,  ci sarà tempo di rispondere, in tribunale, dove è stato chiamato a rispondere.

 

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