“UN PAPA SENZA ROMA” IN BALIA DELLE PROFEZIE

 

Echi profetici si propagano dalla notizia delle dimissioni del Papa, divulgata durante il Concistoro per i Martiri di Otranto in lingua latina, alienando del tutto il lato umano e le scelte che hanno potuto indurre a tale capitolazione. Per la cronaca, il suo ultimo giorno di pontificato sarà il 28 febbraio e così dopo Celestino V nel 200, la sede vaticana sarà vacante ante mortem

La motivazione di Benedetto coincide con il peso dell’incedere degli anni, poiché “le forze e l’età avanzata” non sono “più adatte al ministero”

Ma sembra anche la rinuncia delusa di un Credente in un mondo senza Credo; di un poeta costretto a passare alla prosa o a diventare forestiero della vita, piuttosto che vestire i panni della contessa Ilse, protagonista pirandelliana, simbolo di una Purezza impossibile nella società contemporanea. Da qui ecco perché il titolo scelto “un Papa senza Roma”, romanzo fin troppo dimenticato di Guido Morselli, il quale preannunciava una degenarazione globale.

Si spera vivamente che il suo coraggioso isolamento sia stato realmente dettato dalle lancette dell’orologio biologico, dalla stanchezza; si spera che sia una normale coincidenza in un periodo storico così controverso e oscuro e che il tutto non sia legato alle vicende di uno Ior deviato o di recenti scandali, dopo la pubblicazione di “Sua Santità”, o  di una politica internazionale che opera chirurgicamente e sotto anestesia sull’opinione pubblica.

Ed intanto dopo quella dei Maya, aleggia barbaramente la ‘Profezia dei papi’ del 1100 del monaco irlandese Malachia, ma pubblicata nel 1500. Essa presenta la lista dei futuri papi sul soglio pontificio ed identificabili con 112 locuzioni latine.

Al penultimo e all’ultimo motto viene ricondotto papa Benedetto XVI annoverato come ‘de gloria olivae’(Benedetto viene dal nome dei monaci benedettini, chiamati anche olivetani) o ‘Petrus romanus’

L’ultimo papa, ‘Petrus romanus’, coinciderebbe con il motto che preannunzia la seconda Parusia, la venuta di Cristo, la fine dei tempi: “ Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.”  ( http://www.youtube.com/watch?v=cx_KKnza9Q4 )

Ritornando alla realtà ed escludendo la profezia, il suo gesto deve essere letto con umanità, spogliando Ratzinger del ruolo di Papa e osservandolo come un uomo in preda  alla solitudine che avanza parallelamente agli anni, ed il tutto tra scandali e misteri, tra poteri e guerre occulte.

 

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