L’ESSENZA FEMMINILE DECLINATA ATTRAVERSO LA CULTURA DEL FUMETTO

Una giovane artista, autodidatta, è la indiscussa protagonista della mostra inaugurata sabato sera e visitabile ogni pomeriggio fino al 2 marzo presso la sede di Movimento città a Ragusa. Giulia Cultrera, 22enne ragusana, da sempre appassionata di fumetti, esplora le potenzialità del disegno ispirato ai manga giapponesi per trarne forza espressiva a servizio della propria arte. “Una fusione di stili – spiega il maestro Massimo Carpinteri – che Giulia riesce ad esprimere con grande eleganza ed efficacia. Impressionante come i tratti di una autodidatta risultino talmente decisi ed originali. Questi disegni, caratterizzati certamente da una influenza dell’arte giapponese, riescono ad andare oltre il modello, per risultare una forma di arte molto più europea di quanto la stessa artista possa credere”.

“Le tavole in bianco e nero – spiega Giulia – sono caratterizzate da una scala di grigi e dall’uso di retini che ne amplificano la profondità. Le figure spesso tracimano i bordi della storia acquisendo forza comunicativa. Per me inoltre è molto importante la cura dei dettagli, sia nelle espressioni dei visi che nella definizione delle vesti dei protagonisti. Quelle a colori invece sono realizzate con pennarelli Pantone – continua – e si caratterizzano per la definizione della luce e per l’armonia dei contrasti cromatici”.

Quattro le sezioni in cui la figura femminile appare declinata attraverso il tratto delicato e sinuoso della china. La forza della donna sta nel rapportarsi al mondo con decisa grazia e con vitale armonia. L’artista ritrae le eroine del mondo animato, figure che appartengono alla cultura occidentale come le disneyane Biancaneve, Cenerentola o Mulan, fino all’archeologa Lara Croft, sintesi assai più moderna del concetto di donna intraprendente ma femminile. Spazio anche per le donne indiane, masai, coreane, cinesi, ritratte nella tavola denominata “Altro Oriente”.

Una sezione della mostra, curata dall’architetto Daniela Bartolotta, è infine dedicata alla trasposizione fumettistica di una leggenda giapponese, “Yamato Nadeshiko”, la cui protagonista, identificata attraverso il fiore che amava, il garofanino frangiato, rappresenta la donna ideale nella cultura nipponica. 

“Ciò che mi colpisce di questa leggenda – spiega l’artista – è la serena fusione tra moderno ed antico. Una condizione che spesso, purtroppo, gli occidentali vivono come una contraddizione. Il fiore protagonista della storia rappresenta i canoni della femminilità tuttora perseguiti, l’attitudine di agire in modo determinante nella vita non abbandonando mai la grazia, i modi affabili, il senso della famiglia”.

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