È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
EDIZIONE DEL 25.02.2013
25 Feb 2013 20:28
Giudizi contrastanti sulla protesta inscenata da tre donne, forse del Movimento Femen, contro Berlusconi che si recava a votare presso il seggio di appartenenza.
Le battaglie propugnate dal movimento sono nate per combattere il turismo sessuale, il sessismo e le discriminazioni sociali. Oltre a questi, le manifestazioni, per così dire di carattere politico, hanno avuto come bersaglio problematiche universali o quantomeno di interesse assai esteso, questioni politiche in Ucraina, prostituzione e turismo sessuale, diritti delle donne, prezzo del gas, diritti dei gay.
Sotto certi aspetti inspiegabile può apparire la protesta nei confronti di Berlusconi, addirittura strumentalizzata dagli avversari politici che, fra l’altro, in passato, pare abbiano avuto rapporti con le tre ragazze che hanno protestato.
Ma c’è un altro aspetto che ha indotto a riflettere sulla protesta. In Italia siamo ormai abituati al nudo femminile in tutte le sue forme, mentre il corpo nudo è un potente strumento di lotta contro le discriminazioni là dove il corpo è tabù, dove il corpo è oscurato.
In conclusione, poi, una considerazione personale che acuisce i dubbi sulla veridicità della protesta, in quanto, in occasione di altre manifestazioni Femen, lo spettacolo fisico offerto dalle ragazze è stato sempre di livello più elevato, mentre lo stesso non si può dire per quello che si è visto a Milano.
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Come era prevedibile, tra la fine della campagna elettorale, il silenzio previsto dalla legge e i commenti sui primi risultati, c’è stato il boom della comunicazione. Tutti hanno parlato di tutto e di tutti. Non si è capito più niente. In effetti c’è, oggigiorno, forse, un abuso della comunicazione. Complici gli estesi spazi sulle televisioni, ma soprattutto sui giornali on line, la comunicazione si è trasformata in una fiera delle dichiarazioni, delle esternazioni e dei comunicati stampa.
Come diceva Otto von Bismark, le più grandi bugie si dicono prima delle elezioni, durante le guerre e dopo la caccia.
Tralasciamo quindi la comunicazione ante elezioni, del tutto inaffidabile, retaggio dei più spregiudicanti politicanti e diamo, piuttosto, uno sguardo a quella del silenzio elettorale. Silenzio virtuale dal momento che televisioni e giornali hanno disatteso le regole, magari non facendo propaganda ma senza limitarsi nel parlare e nel fare nomi di partiti e di candidati. Le solite cose all’italiana, forse dovute anche alla sanzione amministrativa come unica pena per la mancata osservanza della legge.
In generale, in ogni caso, una comunicazione, forse condizionata dalle limitazioni, ma inadeguata e nelle mani, il più delle volte, di persone inadeguate al ruolo.
Naturalmente più scintillante e attraente, soprattutto per i risvolti comici, la comunicazione a urne aperte.
Il ghota del giornalismo televisivo è caduto ancora una volta nella rete di instant pool, exit pool e proiezione, trascinando i politici in esilaranti scenette che vanno dall’esaltazione per il successo con relativo brindisi all’abbattimento dopo l’atterraggio sulla realtà dei numeri.
Ma, senza ombra di dubbio, il siparietto più simpatico è stato quello che il direttore del TG 3 Bianca Berlinguer e l’esponente del PDL Cicchitto che, intervistato durante il Tg da Mariella Venditti, non solo è riuscito a far parlare poco quest’ultima, solitamente loquace quando si tratta di parlare (male) di Berlusconi e del partito, ma addirittura, in un sol colpo, si è tolto dalle scarpe tutti i sassolini accumulati nel tempo, facendo perdere le staffe ad una imbarazzatissima Berlinguer che, nell’occasione, ha dimostrato di non avere “le phisique du role” per condurre un TG nella sera dei risultati elettorali.
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Nel contesto di questa comunicazione perversa, non poteva mancare il classico elemento di critica feroce ma ingiustificata contro la Sicilia e i siciliani. Su uno dei più importanti quotidiani on line, vengono diffusi i dati relativi all’afflusso alle urne. Viene fuori un dato di diffuso astensionismo, ad eccezione di Lombardia e Lazio, dove si svolgono anche le regionali, ma notoriamente sede di recenti grossi scandali politici. Nonostante la realtà delle cose, l’astensionismo, fra cui risalta il dato negativo della Sicilia, viene addebitato agli scandali che si fanno sentire. Peccato che dove ci siano stati gli scandali, l’astensionismo non esiste.
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Oggi il momento del voto, quello dell’imbucata della scheda nell’urna, è diventato posa fotografica obbligata per i politici, dal più alto livello dello stato alle figure di secondo piano, passando per i leader politici e gli esponenti più importanti. Atteggiamento artefatto nel fermarsi con la scheda mezza imbucata per permettere a fotografi di cogliere l’attimo. Contenti loro, contenti i fotografi per la foto artefatta, contenti i lettori per l’autenticità del servizio.
Come erano più belli i tempi e come erano più belle le foto quando si immortalavano i veri divi, quelli a cui si piegava la schiena per ammirazione e non per asservimento. E che spettacolo quando si inquadrava una bellezza come Gina Lollobrigida che potete ammirare nella foto.
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Indecente spettacolo del giocatore della Juventus Lichtsteiner che, come si può notare in foto, ha esultato dopo il gol segnato al Siena con un gesto inequivocabile per cui dovrebbe essere severamente sanzionato dagli organi competenti.
Naturalmente non ci scandalizziamo per il gesto ma si rimane basiti per l’eccessiva volgarità accompagnata da ingiustificata animosità, di fronte a migliaia di spettatori, fra cui molti giovani e donne.
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ULTIMORA: Finì forse l’era di Fini, più sicuramente quella del suo partito, come finì l’era di Casini e, forse, anche del suo partito-
Albus
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