È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL DISEGNO DI LEGGE SULL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE SICILIANE
03 Mar 2013 16:36
Dal camto suo D’Alia (Udc) risponde siamo per la soppressione con contestuale trasferimento delle funzioni a comuni e Regione. Siamo per la fusione dei piccoli comuni al di sotto dei 10.000 abitanti e per l’obbligo della unione dei comuni per quelli al di sotto dei 50.000 abitanti. Pensare di cambiare il nome alle province chiamandole unione dei comuni, prevedendone, inoltre, l’ampliamento del numero con una delibera di giunta mi sembra obiettivamente una burla che rischia di bruciare i pochi risparmi di spesa”.
“Siamo, inoltre, contrari al reddito di cittadinanza perchè vogliamo un serio ed efficace piano di lotta alla povertà e di sostegno alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese”, prosegue il segretario centrista che aggiunge: “Qui per noi sta il confine tra populismo e buon governo. Ne parleremo con i nostri deputati in gruppo all’Ars e decideremo il da farsi sabato prossimo al nostro comitato regionale”.
Da parte sua l’on.le Germanà (Pdl) aggiunge: ” “Trasformare le Province in Unione dei Comuni implementandone anche il numero, non è riformarle, ma costituisce una goffa operazione di facciata in piena coerenza con l’”enfasi del nulla” che caratterizza il Governo capitanato da Crocetta”.
“La riforma delle Province – aggiunge il Parlamentare – deve essere una vera riforma che punti a ridurne il numero, accorpando le più piccole, ridurne il costo razionalizzandone le funzioni e le competenze secondo le nuove esigenze dei territori metropolitani”.
“E’ chiaro – conclude Germanà – che una riforma di tale importanza non può avere la primogenitura del Governo, ma deve essere affrontata nell’Aula del Parlamento, con i necessari approfondimenti suggeriti dal dibattito”.
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