IL LAVORO INTRAMURARIO

Cari lettori, sono Seby… oggi esprimo il pensiero verso il lavoro dentro  il carcere.

Posso dirvi che è molto importante, per tanti motivi oltre a tenersi occupate le giornate, ti senti gratificato per ciò che si fa. Mi trovo alla casa circondariale di Ragusa e dopo un anno di detenzione mi hanno chiamato per poter lavorare in cucina. Vi domanderete, ma perché deve passare un anno per poter lavorare?  Ebbene qui funziona che c’è una  graduatoria da rispettare che si estingue in punteggi, cioè ogni mese di carcere equivale a un punto. Oltre a ciò, si aggiunge se ci sono a carico dei figli. Quindi devi metterti in lista e aspettare il tuo turno. Come citavo sopra, lavorare qui dentro, ti dà la possibilità di renderti utile per te e per i tuoi compagni oltre che per il carcere. Tutto questo dà la possibilità che, una volta finita la pena, puoi fare due scelte: continuare a commettere altri reati o proseguire le attività lavorative. Dipende solo da noi, sapere ciò che si vuole realmente dalla vita. Ma è anche importante, una volta fuori, trovare le persone che ti assumono per poter lavorare e credetemi non è facile, per persone come me, trovare lavoro una volta che si è stati in carcere. Dico questo perché, in genere, le persone hanno dei pregiudizi verso quello che hai fatto e si ha poca fiducia verso ciò che vorresti fare per cambiare vita. In un sola parola, si viene esclusi dalla società, quindi se non si è forti, finisci sempre col commettere di nuovo reati. Non lo dico per vittimismo, ma perchè è la realtà. Comunque la mia speranza è che una volta finita la mia pena, mi possa reinserire nel tessuto sociale e dare una svolta positiva verso una vita migliore per me e la mia famiglia.

Seby                                                                                                                                           

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