PARCO DEGLI IBLEI

“Non è una classe politica, è una classe di malfattori quella che si oppone all’istituzione del parco. Siamo davanti al sacco della Sicilia, condotto da amministratori che pensano di speculare su una terra in cui la natura ha fatto il suo corso. Trovo assurdo che oggi ci debba essere qualcuno a rivendicare un diritto primario, un valore dell’esistenza dell’uomo, un territorio che si intende valorizzare”. Il critico Vittorio Sgarbi non usa mezzi termini per contestare apertamente quanti si oppongono all’istituzione del Parco degli  Iblei. Lo ha fatto stamani intervenendo telefonicamente (bloccato da impegni istituzionali a Salemi) durante la presentazione del trailer del documentario “Iblei – Storie e luoghi di un parco” in uscita ad aprile con la produzione di Argosoftware e la produzione esecutiva di Extempora. Il critico d’arte, riferendosi a quanti stanno lavorando, spesso in silenzio, per far valere le ragioni del si, ha parlato di “nuovi carbonari che meriterebbero di essere premiati dal presidente della Repubblica”. Poi è andato all’attacco: “Chi non difende il paesaggio e’ oggettivamente un criminale e un mafioso. Non si può continuare a sostenere il sacco del paesaggio. Lo si è fatto con l’eolico, lo si sta facendo con l’orrore del fotovoltaico, ma mettere in discussione l’istituzione di un parco è davvero impensabile. Sembra quasi che siamo arrivati al punto di dover rivendicare diritti non discutibili. E’ come se dobbiamo rivendicare di non picchiare i bambini o di non uccidere le mogli. Lo trovo davvero assurdo e sono pronto ad essere alleato e convinto assertore. Sono pronto anche agli interventi mediatici contro la corruzione di qualche delinquente”. Riferendosi poi al territorio oggetto dell’istituzione del parco, Sgarbi ha detto: “Non devono mettere le loro mani sporche su questo inestimabile patrimonio. La provincia di Ragusa e l’area degli Iblei è tra le più integre d’Italia. La smettano di costruire case e casette inutili, di trivellare, di mettere le pale eoliche. Piuttosto devono godere dell’integrità di questi ambienti per difendere quella che definisco la civiltà della natura. Il Parco degli Iblei è sacro, e chi lo intende compromettere è un criminale e un mafioso. Chi si contrappone, tra le istituzioni, è un incapace”.

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