LE BALLATE DEL “TRAVELLING TROUBADOUR” DOMANI SERA AL “CIRCOLO LEBOWSKI”

Marciapiedi sporchi e asfalto, personaggi al limite, anime sospese nel limbo tra terra e mare. Ha viaggiato registrando i suoi brani live su un Tascam a cassette usando solo chitarra acustica ed armonica. Moltissimi chilometri in giro per il mondo. Chiamiamolo pure folk metropolitano. Lui è Emiliano Liberali, in arte Gipsy Rufina. E’ la prossima accattivante proposta del “Circolo Lebowski” in programma domani sera, sabato 23 marzo, a partire dalle 22,30. In via Duca D’Aosta 5 a Ragusa un autore musicale che si sente un po’ zingaro. “Il nome Gipsy Rufina – dice – è nato per scherzo. Mi chiamavano Gipsy già ai tempi dell’hardcore vent’anni fa. Mi sono tenuto il soprannome, che mi stava a pennello, e ci ho aggiunto Rufina per provocazione, perché partivo da un posto che si chiama appunto Santa Rufina, nella provincia. Da anni conduco una vita che è in tutto e per tutto quella di un hobo. Un hobo puoi solo esserlo e non far finta di esserlo. Penso sia ridicolo interpretare la parte giusto il tempo di fare il concerto la sera e poi mettersi la camicia e andare a lavorare in ufficio il giorno dopo. “Zingaro” per me è una specie di versione europea più zozza e altrettanto romantica. “Travelling troubadour” è il termine che preferisco”. Il suo primo ricordo musicale, quando aveva quattro anni, sono i Kiss in una vecchia televisione in bianco e nero. La forma musicale più congeniale, che ha sviluppato con il tempo, è quella della ballata. “Tutto – dice – può essere una ballata. Mi piace andare liberamente senza nessuno schema musicale… la poesia, i ritmi, le storie, vengono tutti dalla mia vita. Non c’è molto da inventare. Io racconto, descrivo, dipingo delle immagini, che ti possono colpire e restare dentro o meno. Per un attimo, per anni… o per niente. Se poi non le capisci come io le intendo, di sicuro ci puoi trovare un tuo significato. L’importante è che ti portino da qualche parte, che ti facciano viaggiare per un poco”.

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