È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CERCASI POLITICO ESPERTO
30 Mar 2013 10:40
E’ meglio un politico professionista o un professionista politico? un interrogativo che ritorna dopo l’esautorazione, in un sol colpo degli Assessori Battiato e Zichichi.
La volgarità inutile e, come suo solito, plateale, di uno dei due ha fornito l’occasione a Crocetta per liberarsi di entrambi. Tutti dibattono sulla opportunità o meno di privare la giunta regionale di così illustri componenti, ma, a cominciare dagli stessi colleghi assessori, pare che nessuno sia intento a strapparsi le vesti. Casomai sarebbe interessante sapere quando Crocetta aveva capito di avere sbagliato e quando ha deciso di liberarsene.
Potrebbe essere interessante capire anche se la quasi inesistente produttività dei due, nei rispettivi assessorati, era dovuta a chissà quali influenze esterne, agli impegni dei rispettivi professione e mestiere, oppure alla incapacità di comprendere cosa c’era da fare e di attivarsi di conseguenza. Al riguardo una risposta si potrebbe avere dai dirigenti dei rispettivi assessorati che qualche cosa avranno visto o avranno sentito, ma, come si sa, siamo in Sicilia e sarà difficile appurare qualcosa, a meno della lettera anonima di qualche corvo degli assessorati.
La questione è tutta in questi interrogativi, il nucleare o le antenne MUOS, pur se costituivano legittime e sensate dichiarazioni erano, in ogni caso, sconvenienti per i compagni di banco e hanno fatto il resto.
Sfottere i due per i bosoni, per Archimede, per le costellazioni o per il centro di gravità permanente era fuori luogo dal momento che, per esempio, a Battiato si era affidato il turismo solo confidando nelle capacità, tutte da verificare, di organizzare eventi in grado di richiamare flussi di visitatori, una famosa teoria astrusa secondo la quale l’organizzazione di un concerto o di uno spettacolo in genere, porta turisti.
Intanto sono passati mesi, siamo alle porte delle stagione estiva e non si è fatto nulla, né nel settore culturale, né in quello del turismo, poi ci lamentiamo se nei musei ci sono pochi visitatori o le presenze diminuiscono.
Comunque una occasione che ha dimostrato come il professionista, l’artista, il tecnico non sono e non possono diventare necessariamente amministratori, ancor meno politici. Solo a qualcuno può essere concesso di occuparsi di materie specifiche per le sue competenze, il medico per la sanità, vedi la Borsellino, farmacista, nel ‘suo’ assessorato, l’esperto di finanza al bilancio, il tecnico alle infrastrutture o al settore energetico, ma occorrono delle doti accessorie, per fare l’amministratore e per occuparsi di politica, doti che non tutti posseggono e che non si possono apprendere.
La persona colta non sempre ha la mentalità aperta per determinate esperienze, ci vogliono capacità organizzative, di gestione del personale e della squadra, di pubbliche relazioni e, oggi, anche buone doti di comunicazione.
Comunque le scelte di Crocetta non sono da censurare, né tantomeno, la critica deve diventare strumentale, perché la situazione, al riguardo è obiettivamene difficile.
Quando i partiti erano strutturati e l’organizzazione efficiente, già la ‘scuola’ della federazione, della sezione, del circolo di partito era strumento di formazione. Se poi c’era chi, per pura passione politica, si preoccupava di inculcare principi e fondamenti della politica, a cui, poi, si aggiungevano le dottrine di partito, nasceva, da sola, la formazione dei quadri, fondamentali per gli elementi da destinare all’elettorato passivo.
Tutto ciò è crollato sotto la scure della crisi e dello sfacelo dei vecchi partiti, i principi di uguaglianza e di parità hanno permesso a fasce sempre più stese della popolazione di partecipare alla vita politica, prescindendo da istruzione, cultura e formazione di base, la nuova politica si è poi venduta e per una manciata di voti si sono fatti diventare consiglieri comunali soggetti che, una volta, non avrebbero fatto nemmeno gli uscieri nelle sedi periferiche dei partiti.
Nel tempo la situazione è degenerata, la perdita dei valori, che opprime la società civile, ha influito anche sugli avvenimenti politici, prova ne siano, solo per fare un esempio, i continui cambi di casacca che, ormai, sono diventati ordinaria amministrazione ad onta dei compagni di partito e dell’elettorato che viene tenuto in scarsissimo conto.
Non per fare polemica, ma addirittura siamo arrivati a cercare gli assessori tramite pubblica chiamata, in virtù di opinabili curriculum vitae, segno evidente della piena consapevolezza di non avere competenze valide all’interno né conoscenze della comunità che, per chi fa politica, dovrebbero essere alla base dei rapporti con il territorio.
Lo sfascio totale delle istituzioni, soprattutto locali, sono frutto di queste trasformazioni che hanno permesso di mettere la cosa pubblica in mano a incapaci e mediocri.
Si aggiunga la fretta dei giovani che, invece di stare accanto ai leader per imparare l’arte della politica, scalpitano per irrompere sulla scena, incuranti dei danni che possono provocare, ma la colpa è anche dei leader che sono restii a lasciare le poltrone consapevoli della totale mancanza del carisma che manteneva intatta l’autorità dei vecchi onorevoli e senatori anche dopo il loro ritiro dalla politica attiva.
Su tutto si innesca ora la smania di rinnovamento che pretende di sanare le aberrazioni della politica con elementi al di fuori della stessa, tendenza che renderà inutile il rinnovamento con imperscrutabili conseguenze sul futuro della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica.
© Riproduzione riservata