LASCIA CHE VENGANO A ME

“Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso. E prendendoli fra le braccia e imponendo loro le mani li benediceva” (Marco 10, 14-16)

Semplicità e serenità nel primo appuntamento pre-ballottaggio, presso la sede del comitato elettorale, dove Giovanni Cosentini ha accolto il giovane  Francesco Barone, fino a lunedì avversario nella competizione per l’elezione del sindaco, da oggi alleato per affrontare il ballottaggio.

Affiancato dallo stato maggiore della coalizione, erano presenti Peppe Calabrese per il PD, Vincenzo Castilletti per Ragusa Domani, Angelo la Porta per Territorio, Aldo Bertolone e Cesare Sorbo per il Megafono, Sonia Migliore per l’UDC, il candidato Cosentini  ha presentato il primo apparentamento, al momento solo politico, che entro la settimana sarà eventualmente perfezionato in termini tecnici, secondo quanto prescrive la legge elettorale.

Si stanno valutando tutte le possibili ipotesi relative al numero dei consiglieri della coalizione, che potrebbe variare a seconda del tipo di apparentamento scelto, anche in funzione di eventuali possibili accordi che si andranno a stringere con altri candidati e con altre liste.

Cosentini e Barone hanno affrontato con molta disinvoltura le domande dei giornalisti presenti, considerando proficui i contatti avuti per verificare gli aspetti salienti dei rispettivi programmi, le cui affinità possono essere conducenti ad un accordo per tornare ad amministrare la città.

Entrambi hanno minimizzato la naturale rivalità manifestatasi nel primo turno di elezioni, dicendosi accomunati nell’intenzione di dare un governo alla città, ispirato, come ha precisato Cosentini, a collaudati principi di trasparenza e legalità, in un momento particolare caratterizzato dalla crisi dilagante che impone scelte oculate e competenti nella gestione della cosa pubblica.

In tal senso sono da interpretare anche le prime dichiarazioni, circa le intenzioni di voto, espresse, attraverso la stampa, da parte di esponenti in vista del centro destra che vedono nel candidato Cosentini l’uomo giusto con  il necessario bagaglio di esperienza utile ad amministrare una città come Ragusa, potendo vantare, inoltre, una buona squadra assessoriale. Intenzioni di voto che, in ogni caso, non prefigurano, come ha tenuto a precisare Peppe Calabrese, nessun tipo di apparentamento ufficiale, né politico né tecnico.

Giovanni Cosentini ha confermato anche l’esistenza di contatti con Franco Antoci per un possibile accordo che assicuri il sostegno del suo Movimento, cosa questa che verrebbe quasi naturale per l’essenza di moderazione che non farebbe intravedere altri sbocchi, nell’attuale situazione, per gli elettori fedelissimi dell’autorevole politico. La maturità politica di Antoci, inoltre, non potrebbe essere influenzata da personalismi e da presunte incomprensioni politiche di vecchia data che alcuni vorrebbero strumentalizzare a fini elettorali.

Si fa strada, sempre di più, la considerazione di assicurare una amministrazione competente alla città, particolarmente necessaria nell’attuale periodo di perdurante crisi economica, appesantita dai sempre minori trasferimenti agli enti locali da parte dei governi regionale e nazionale.

L’esigenza è particolarmente sentita fra gli elettori, anche alla luce delle notizie di stampa che circolano sul Movimento 5 stelle, rivale diretto nella competizione per il ballottaggio: con la consueta eleganza Cosentini, Calabrese e Barone non hanno eccepito nulla nei confronti del candidato, della squadra assessoriale, come pure non sono entrati nel merito delle scelte politiche del Movimento né della scarsa esperienza politica.

Ma dilagano su tutti i giornali preoccupanti indiscrezioni sui dissidi interni, sulle minacce di espulsione per gli iscritti e gli eletti del Movimento che non si adeguano alle regole pur accettate e sottoscritte, sulle ipotesi di scissioni interne e di ritiro di Grillo dalla guida del movimento e, quindi, forse, anche dall’attività politica.

Lecito allora chiedersi quale può essere il futuro del movimento, come possono essere interpretate le aperture del candidato ragusano verso altre coalizioni, quali potrebbero essere le reazioni del leader in caso di accordi, anche sottotraccia.

Ancora Grillo non ha detto: “Lasciate che vengano a me !”

 

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