È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SHOPPING? NO, GRAZIE
01 Lug 2013 19:39
Si ritorna ad apprezzare la matematica.
Purtroppo, non ai fini di materia scolastica, ma quotidiana.
Si contano i centesimi, si raggruppano gli euro, si fanno i conti a tavolino.
Lo shopping è destinato a pochi eletti.
Per il popolo tale “divertimento”, legato al consumismo e al piacere, sta, se è non già, per finire.
Si compra l’essenziale , facendo gimkana fra i pochi e spauriti negozi nelle vie principali, soffocati dai grandi centri commerciali, anch’essi, comunque, privi di utenze.
La merce è scadente, aumentano i beni di prima necessita e la gente “consumistica” cala. Passeggia, non compra, osserva e con gli occhi si soddisfa.
Non gira più denaro, perché non ce n’è, e chi ne ha se lo tiene ben stretto per paura di sorprese parlamentari!
Chi ha ancora una busta paga, la guarda e, calcolatrice comprata nelle bancarelle, fa i conti delle uscite del mese, tira la cinghia: va ad eliminazione!
Si vedono situazioni paradossali: casalinghe che girano la mattina due o più supermercati con volantino nelle mani alla ricerca di offerte, comprano l’olio lì, la pasta là ed altri beni.
Corrono alla ricerca del “La Migliore Offerta” (grande Tornatore)
Girava tempo addietro uno spot televisivo dove un uomo con un sacchetto riceveva “grazie” dalla gente che incontrava: era uno spot che incoraggiava l’acquisto, il consumo! Ve lo ricordate?
Ora il sacchetto non c’è più e invitare a fare shopping porta a rispondere: “No, grazie”
La moria di attività, ad effetto domino, è impressionante.
I lunghi viali, rinomati per lo shopping, presentano negozi vuoti ed attività commerciali in vendita, e i pochi sopravvissuti accolgono l’utente invogliandolo sull’acquisto, speciale per il prezzo e per la qualità, con gli occhi della speranza. Commesse stanche e sottopagate, senza orario né chiusura…
Disperazione!
Chiudono i grandi negozi storici, chiudono i piccoli negozietti.
Fine del consumismo!
Meglio quattro soldi nel portafoglio e godersi un menù fisso a 8,00 euro in uno dei ristoranti che un tempo era inavvicinabile.
Chi si deve ringraziare?
Beh! Il lettore non è stupido, lo sa.
Si arriverà al punto che soltanto chi ha la poltrona potrà comprare.
Ma è una storia che può continuare?
La disoccupazione è ai massimi storici.
Il caro vita è insostenibile.
E’ non si fa alcunché.
Ma i nostri politici vivono su Marte? Si rendono conto che se tutto si blocca alla fine loro faranno la stessa fine? Si consumeranno nello spremere scorze di limone.
Fanno il gioco delle tre carte, ma dei loro sacrifici non se ne parla. Parola grossa, loro hanno seri problemi ad arrivare a fine mese! Capite cari Signori!
Il Popolo è sovrano, il Popolo ha diritto al lavoro, il Popolo ha tutti i diritti sulla carta “più bella del mondo”, come ha intitolato il programma il nostro eccezionale Benigni. Ma quando si parla di “questi diritti” si intendono come grandi ideali.
Il Popolo ha anche dei doveri, però, e questi materialmente li deve rispettare, altrimenti ipotecano la casa, subiscono il fallimento, i fermi amministrativi: qui gli ideali si fanno benedire”: Paradossale no!
Chi rappresenta un popolo ormai stanco e sconcertato, purtroppo, ha soltanto il diritto a percepire uno stratosferico compenso per elaborazioni mentali e dialoghi fini a sé stessi.
Piacerebbe vedere, come in una farsa di Plauto, i giochi saturnali, lo scambio dei ruoli: il servo diventa padrone e il padrone diventa servo, non certo teatrale, ma reale. Sostituire i ruoli e vedere come si fa a vivere con appena 600 euro di pensione, oppure senza lavoro arrangiandosi con mestieri umili ma dignitosi, rigorosamente in nero!
Occorre, quindi rigenerare le facce di mal colore, così come dice la saggezza popolare “faccia di mal colore o birbante o traditore!” I volti dei nostri attuali POLITICI, rappresentanti del popolo italiano (sic!) Volti ingialliti e plastificati che si sono impossessati delle poltrone facendole proprie e del Palazzo, proprietà assoluta; ma è bene ricordare loro che tali poltrone sono del Popolo, il Palazzo è dell’Italia intera. Svegliamoci, è ora! Lo devono capire e questo tocca a Noi.
Rigenerare significa rendere fertile un terreno inaridito, seminarlo e con pazienza attendere i frutti.
Frutti per tutti, non per pochi!
Democrazia significa partecipare con la gente, fra la gente, per la gente!
RIGENERARE LA DEMOCRAZIA, un nuovo RINASCIMENTO che dia valore all’Uomo e non alle cose!
Dove ogni valore sia eticamente e moralmente valido affinché si raggiunga un bene comune: l’Unita’ di una Nazione che da 1860 sta ancora cercando di “fare gli italiani” senza punti cardinali, unificare i territori da nord, centro e sud tutti sulla stella linea, affinché “Lo Stivale” calzi a pennello per tutti!
Se non si uniscono gli italiani, come si può pretendere di considerarsi Europei?
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