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MERCOLEDI AL PARLAMENTO LE PROPOSTE DI LEGGE PER ABROGARLE. APERTURE DOMENICALI,
02 Lug 2013 10:47
“Il 3 luglio a Roma, presso la Camera dei Deputati verranno discusse le due proposte di legge presentate da alcuni deputati e senatori del PD e del M5S, e la proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta dai gruppi DNG d’Italia.” Lo comunica il segretario provinciale della Fesica Confsal, Giorgio Iabichella, nonche’ coordinatore regionale del gruppo “Domenica No Grazie Sicilia”.
I gruppi cosiddetti DNG (Domenica no grazie) sono nati in quasi tutte le regioni italiane per contrastare le aperture selvagge dei negozi durante i festivi e le domeniche. A Dicembre scorso partì anche da Ragusa e Modica il secco No alla liberalizzazione delle aperture dei negozi, organizzando manifestazioni presso i centri commerciali e promuovendo la raccolta di firme, per la presentazione della proposta di legge che domani verrà discussa in aula dai parlamentari.
Anche le “commesse siciliane” chiedono un’ impegno a regolamentare le liberalizzazioni mettendo dei paletti e demandandone la disciplina alle regioni. Iabichella, da sempre al fianco dei lavoratori del commercio, auspica che tutta la deputazione iblea sostenga le proposte di legge n. 750, la n.947 e la n.1042 che domani 3 luglio approderanno in Parlamento a Roma.
“Le liberalizzazioni degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali introdotte dapprima dall’ultimo Governo Berlusconi in via sperimentale nel 2011, e successivamente confermate, in via definitiva, dal Governo Monti nell’ambito della «manovra Salva Italia», si sono rivelate fallimentari, e letali per tanti piccoli negozi.”
“Tali norme infatti – continua Iabichella – sono state introdotte all’interno di un quadro anticrisi ma, ad oltre un anno dalla loro entrata in vigore, i dati dimostrano che non hanno dato avuto gli effetti sperati. Non sono aumentati i posti di lavoro, e non sono aumentati nemmeno i consumi. Non basta allungare gli orari dei negozi per aumentare il fatturato.”
“I commercianti iblei sono sempre stati sensibili verso i problemi dei lavoratori, ricercando con cura la giusta mediazione tra il numero di aperture domenicali e le legittime esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, ma con l’avvento di queste scellerate liberalizzazioni ha preso il sopravvento la deregulation e l’apertura selvaggia, alla ricerca di quell’aumento di fatturato che non e’ mai arrivato.”
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