MA QUANTO CI COSTANO?

Non di rado tornano alla ribalta i Dirigenti degli Enti Locali, per alcuni alti burocrati indispensabili per il buon funzionamento della macchina comunale, insostituibili di fronte al dilagare di scarse competenze in materia amministrativa fra le nuove leve della politica, per altri visti solo come destinatari di stipendi dorati e come esecutori passivi delle volontà dei politici, per cui si dannano, al fine di adattare determine e provvedimenti vari ai loro ‘indirizzi’ mantenendoli comunque, con maestria amministrativa, entro i termini di legalità e trasparenza.

Un tempo queste figure vivevano nell’anonimato di un generalizzato impiego comunale, le nuove normative li hanno portati alla ribalta, non solo per il loro peso nell’ambito di decisioni importanti nella gestione della cosa pubblica, ma piuttosto per il turbinio di nomine e incarichi per cui esiste un margine di discrezionalità nella scelta da parte degli amministratori, nelle more delle procedure concorsuali.

Ad alimentare l’attenzione dei cittadini sui Dirigenti contribuiscono le indiscrezioni su presunti stipendi da favola, il cui ammontare, fra l’altro, non sarebbe legato a definiti parametri a carattere nazionale o regionale, ma piuttosto alla discrezionalità dell’amministratore.

Il fenomeno degli incarichi, per buona parte, deriva dall’impossibilità di procedere al bando di regolari concorsi, per cui si è andati avanti con nomine a tempo determinato.

Il fenomeno è salito alla ribalta con l’ultima amministrazione che aveva conferito numerosi incarichi dirigenziali, non rinnovati parzialmente dal Commissario Straordinario, naturalmente esauriti con l’avvento della nuova amministrazione. Ma i riflettori si sono accesi sui Dirigenti anche per il provvedimento adottato dal nuovo Sindaco di Modica che ha eliminato le posizioni dirigenziali per sostituirle con cosiddette “posizioni organizzative”, la cui legittimità, peraltro, stamane, è messa in dubbio da un autorevole esponente del Consiglio comunale della  città della Contea.

Ancora ieri, il Sindaco di Ragusa, nell’ambito di provvedimenti per il conferimento ad interim delle posizioni vacanti, esprimeva l’auspicio dell’avvio delle normali procedure concorsuali, al fine di “ dotare l’Ente di una struttura che sia indipendente ed autonoma dagli avvicendamenti politici. Ciò al fine di evitare che possano verificarsi disfunzioni amministrative e gestionali  che costituiscano un’ulteriore problematica per i neo sindaci”. In pratica, fino a dove è possibile, c’è chi vuole adottare lo spoil-system, c’è chi lo aborrisce.

Naturalmente, di tutto questo, in campagna elettorale non si è parlato, eppure le situazioni si conoscevano.

Come pure, in tempi di ostentata e auspicata trasparenza, sarebbe opportuno conoscere quali sono i margini discrezionali di una amministrazione, con quali criteri si fanno le nomine e si operano le scelte, quale è l’entità dei compensi e in base a quali criteri vengono determinati, da cosa dipende il mantenimento o meno delle figure dirigenziali. Perché in alcuni Comuni sono annunciate subito rotazioni dei dirigenti e nuove nomine, mentre in altri tutto resta immutato?

Domande legittime o incaute intromissioni?

Lettera firmata

 

 

 

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