È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MENO EURO, ARRIVA L’IBLEO?
04 Ago 2013 10:21
Nel corso della conferenza stampa sulla situazione finanziaria del Comune, il Sindaco Piccitto, in risposta ad una domanda sulla possibile adozione di una moneta complementare ne ha considerato gli aspetti positivi, giudicando possibile la sperimentazione a livello locale, una opportunità per permettere di erogare, per esempio, sussidi agli indigenti, la costituzione di una sorta di reddito immateriale, un bypass del reddito di cittadinanza.
Un progetto a medio termine che dovrebbe superare le criticità imposte se applicato alla piccola realtà economica cittadina, ma che potrebbe aprire nuovi scenari per quei settori che risentono maggiormente della crisi economica, una rivoluzione che proietterebbe, decisamente, Ragusa in un ambito di reale rinnovamento.
Ma, in che cosa consiste, effettivamente, la moneta complementare? Quando è balzata agli onori delle cronache? Perché se ne parla anche a Ragusa?
Stretta è l’analogia dell’elezione di Piccitto con quella dell’altro Sindaco, anzi del primo, di un capoluogo, appartenente al Movimento 5 Stelle: Federico Pizzarotti, (sicuramente sbagliano quanti continuano a chiamare i figli Christian, PierLuigi o Simone) omonimo del nostro Sindaco, conquistò la poltrona di primo cittadino a Parma, dopo essersi presentato come alternativa al Pdl, ma anche al Pd, cioè a chi, da destra a sinistra, aveva governato la città negli ultimi quindici, venti anni, ricevendo appoggi, anche non formali da questi stessi partiti. Entrambi i Sindaci hanno trovato davanti a sé situazioni critiche, molto più difficile, in verità quella di Parma, che li obbligano a lavorare sotto i riflettori, alla guida di comunità che diventano laboratorio politico che dovrà raccontare due storie: la prima è se il Movimento 5 Stelle ha le capacità e la credibilità per diventare una vera alternativa politica, la seconda è capire quanto M5S sia realmente legato a Beppe Grillo.
Appena insediato Pizzarotti dovette affrontare due emergenze, che erano state il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle a Parma : una, bloccare il tanto contestato e odiato inceneritore, sostituendolo con un centro di recupero e riciclo con trattamento meccanico biologico (TMB) con vocazione esclusiva al recupero di materia per riutilizzo industriale, impianto di compostaggio, estrusore per plastiche non-Conai.
L’altra emergenza era l’enorme debito nelle casse comunali, che, di fatto, paralizzava l’attività del Comune.
Considerata la elevata considerazione per le banche e la finanza da parte del leader del Movimento 5 Stelle e la grande avversione per l’euro, fece capolino una ipotesi alternativa ai normali canali finanziari, una ipotesi affascinante e, sicuramente, mediatica.
Creare una moneta locale, alternativa e complementare all’euro. Secondo i grillini sarebbe un sistema di credito cooperativo tra aziende per rafforzare il tessuto locale. Un bonus per uscire dal «signoraggio», creando un sistema virtuoso di scambio, simile al baratto, per bypassare la stretta creditizia, senza più interessi privati”.
Prima di addentrarci nel mondo della moneta complementare, può servire rammentare che a Parma l’inceneritore è in funzione, grazie anche all’ultima sentenza del TAR, di giovedì 1 agosto scorso, che, addirittura, ha definito “perplessa e contraddittoria l’azione amministrativa del Comune”. Per quanto riguarda la moneta complementare non si è arrivato a nulla di concreto, ad un anno dall’insediamento.
Al momento, in Italia ci sono diversi esperimenti che dimostrano come la moneta complementare rappresenti una strada percorribile: genericamente le valute complementari sono strumenti con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale, rispetto al quale sono complementari. Le valute complementari non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria.
Nel mondo esistono centinaia di sistemi di valuta complementare. Alcuni di essi si basano sul tempo (attribuendo un valore alle ore lavoro dei partecipanti al circuito), altri funzionano come sistemi di credito reciproco, altri sono “coperti” da un riferimento esterno (un bene o un servizio). Un sistema che si sta diffondendo a livello mondiale è lo scambio di merci in compensazione con il quale le imprese che aderiscono a un circuito specializzato acquistano beni o servizi assumendo un debito che compensano successivamente con la vendita di beni e servizi propri: è il cosiddetto barter, chiamato anche barter trading o corporate barter.
Si possono considerare valute complementari anche, ad esempio, le miglia accumulate dai viaggiatori aerei, i punti dei supermercati o delle stazioni di servizio, i buoni pasto.
La Moneta Complementare va rivestendo una funzione anti crisi, nei cui periodi, non a caso, viene alla ribalta, perché garantisce un risparmio di cassa e di risorse liquide e, al contempo, uno sviluppo economico sostenibile slegato da logiche finanziarie quali l’indebitamento finanziario e i relativi interessi sul debito.
A livello internazionale, resta leader nel settore la banca svizzera Wir, una delle poche banche rimaste, o forse l’ultima, a fare il mestiere originario delle banche ovvero quello di sostenere lo sviluppo e la crescita prestando particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Wir concede, affianco ai normali crediti in Franchi svizzeri, crediti in Wir: la Moneta Complementare che consente la compensazione multilaterale di beni e servizi tra le 60.000 imprese clienti.
In Italia le realtà più sviluppate sono la EuroBexB, della società BexB, nata nel 2001 a Brescia, che offre al mercato il Corporate Barter (o compensazione multilaterale), realtà ampiamente sviluppata negli Stati Uniti (dove copre il 2% del PIL) e in Svizzera (con Wir Bank). All’interno del Network le aziende associate acquistano beni e servizi senza pagare in moneta tradizionale (o solo in parte con moneta tradizionale), ma pagando con nuove vendite alle imprese del circuito. Tutto possibile grazie alla gestione di un sistema di crediti e debiti commerciali (a tasso zero, essendo non bancari) in EuroBexB, un sistema che permette alle aziende di risparmiare liquidità e costi di finanziamento, ma anche di aumentare le proprie vendite.
La moneta SCEC (Solidarietà che Cammina) è rivolta principalmente al commercio locale e oggi si sta diffondendo anche su scala nazionale sotto il coordinamento di ArcipelagoSCEC. La Moneta SCEC funge da buono sconto utilizzabile presso i commercianti aderenti per una percentuale sul prezzo che può variare dal 5 al 30. Per ottenere gli SCEC è necessario iscriversi all’associazione versando un contributo libero dato che l’iniziativa non ha scopo di lucro e si autosostiene. La moneta complementare SCEC è senza dubbio un’iniziativa di notevole impatto sociale e di forte sostegno all’economia locale
Il Sardex è la moneta a chilometri zero, una moneta locale rivolta appunto al mercato locale, a favore dello sviluppo dell’economia della Sardegna: il circuito è basato sul sistema di crediti e debiti commerciali della compensazione multilaterale e il suo scopo è “far si che centinaia di imprese in Sardegna si sostengano reciprocamente a tasso zero”. Dopo l’esperienza di Sardex è in fase progettuale la nascita di un circuito gemello in Sicilia dove si avrà la Sicanex.
La Banca del tempo non è una vera e propria moneta complementare, quanto un associazione basata sullo scambio gratuito di tempo in cui ogni socio mette a disposizione le proprie competenze e abilità, ovviamente misurate in ore lavoro.
Le monete complementari valorizzano le risorse poichè, nella maggior parte dei casi, non generano interessi e quindi non servono ad accumulare ricchezza, bensì a generare nuova ricchezza incentivando gli scambi e l’utilizzo delle risorse.
Gli effetti sull’economia sono potentissimi: il maggior potere d’acquisto permette di aumentare i consumi, le vendite delle imprese (maggiori profitti) e la capacità produttiva impiegata (maggiore produzione); maggiori profitti e produzione provocano la crescita dimensionale delle imprese, l’aumento degli investimenti nell’innovazione e nella ricerca, l’assunzione di personale e la diminuzione della disoccupazione, tutti requisiti a cui seguono nuovi consumi; questo circolo virtuoso continua all’infinito e valorizza la produzione, il lavoro e gli scambi.
Riuscirà il Movimento 5 Stelle ad affiancare all’euro l’Ibleo?
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