MA PER CROCETTA LA LEGGE VIENE PRIMA

A Niscemi, per la manifestazione NO MUOS, c’erano anche i FORCONI per ribadire il rifiuto di ogni sottomissione agli USA per il suolo siciliano che dagli USA non dipende come non può dipendere dalle deboli volontà nazionali.

Mariano Ferro, leader dei Forconi,ha detto: “In campagna elettorale, Crocetta era contro il Muos, la smetta di fare il doppio gioco.”

Ha voluto sottolineare come a Niscemi c’era anche un gruppo di venti intellettuali americani che hanno chiesto ad Obama di fermare il Muos di Niscemi. Come ha voluto evidenziare la scelta di alcuni manifestanti modicani che, sotto il gonfalone della città hanno trovato solo due consiglieri. L’assenza del Sindaco Abate, per motivi non precisati, risaltava di fronte alle presenze di Piccitto e Ammatuna.

Il Popolo de I Forconi di Modica è comunque orgoglioso di aver partecipato, a sostegno del territorio violentato,  contro, a loro dire, il malgoverno di un Presidente di regione bugiardo e codardo, che non ha il coraggio di difendere il suo popolo dai soprusi di un governo nazionale di nominati che ha deciso come dobbiamo morire.

Non si è fatto attendere un comunicato del Presidente della Regione Siciliana, le cui ragioni, anche se non condivise, debbono essere valutate nel contesto di una civile convivenza improntata al rispetto della legge.

Crocetta rifiuta decisamente strumentalizzazioni e demagogia, sotolineando come il governo regionale e’ obbligato dalla legge.

Ricorda che da parlamentare europeo si era già opposto ricevendo come risposta che le  direttive comunitarie in materia ambientale non si applicano per i siti di  rilevanza strategica militare,

Da presidente ha fatto molto di più, revocando l’autorizzazione, data dai precedenti governi nazionale e regionale, per  l’istallazione dell’impianto per una sola questione di competenza regionale,  quella della valutazione ambientale.

Quando l’Istituto Superiore di Sanita’ ha  dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge,  il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno  di non commettere reati penali ed esporre la regione a possibili gravosi risarcimenti che potrebbero essere dovuti a causa delle precedenti autorizzazioni che hanno creato interessi economici dovuti in favore di terzi. prova ne è che nessuna istanza in merito è stata presentata al Ministero della Difesa.

Nemmeno i gruppi parlamentari che potrebbero farlo in Parlamento, attaccano Governo Nazionale e Ministero competente.

L’unica possibilità è quella di tentare un dialettico e  democratico confronto col governo nazionale, evitando  manifestazioni violente che non servono a nulla.

Per Crocetta non resta che accettare il fatto che il governo regionale non ha alcuno strumento normativo

per disciplinare o negare l’autorizzazione all’impianto militare già  autorizzato dal precedente governo, definito dal Ministero di rilevante  importanza strategica per la difesa.

Resta solo la possibilità di riprendere un dialogo che faccia in modo di evitare ulteriori episodi di violenza.

 

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