STOP AND GO

Certo il dibattito, le riflessioni, il confronto delle opinioni sono il sale della politica e i puristi del cosiddetto sistema democratico storceranno il naso di fronte a queste considerazioni, ma è indubbio che si darebbe una immagine del tutto diversa ai cittadini se ci si presentasse alla convocazione con idee chiare e posizioni delineate. Così facendo, dopo i necessari ma brevi preamboli, si andrebbe al sodo esaurendo, comunque, l’odg in tempi normali. Invece soliti interventi di retorica politica, tutti fermi, legittimamente sulle proprie posizioni, sospensioni richieste da una parte e dall’altra per decretare, dopo due ore di tattica inutile, lo stallo di una situazione che le minoranze avrebbero meglio potuto gestire se si fossero trovate unite già dalla seduta per l’elezione del vicePresidente del Consiglio.

E’ la maggioranza che ha bisogno di far carburare la macchina amministrativa, alle minoranze, dopo la scellerata scelta di concedere agli avversari la maggioranza consiliare, restava solo il braccio di ferro nelle Commissioni per poter sperare di contar qualcosa. Ora ci si aggrappa, disperatamente, solo al vantaggio che si può avere in conferenza dei capigruppo, ma sembra una ipotesi di cui molti delle minoranze non sono nemmeno tanto convinti.

Così oggi è continuata l’andatura a singhiozzo, apertura virtuale in prima Commissione, più un accordo con la disponibilità del consigliere Morando, esito scontato in seconda, blocco in terza Commissione, ripartenza in quarta commissione e proseguimento dell’andatura in quinta come forma di consenso alla persona nella figura di Ialacqua del Movimento Città, di nuovo blocco per la sesta Commissione.

Alla riapertura dei lavori, dopo una breve pausa estiva, sblocco per la terza Commissione ma di nuovo l’impasse per la sesta.

Tutti ostentano comprensione piena di quello che accade, i meno capaci dal punto di vista intellettivo, sperano di arrivarci in un futuro quanto mai prossimo.

La cronaca delle due ore di inutili schermaglie: Brugaletta ddel M5S ripropone la sua candidatura per la Presidenza, Elisabetta Marino candida invece Giorgio Mirabella, quest’ultimo chiede una sospensione, naturalmente accordata.

Al rientro le minoranze fanno quadrato attorno al nome di Mirabella che ritengono adatto al ruolo per le sue competenze e la passata esperienza nella stessa Commissione. Maurizio Tumino fa appello al senso di responsabilità venuto fuori, ancora una volta, il giorno precedente, in terza Commissione, auspicando che la maggioranza consiliare colga il segnale. Anche Morando fa appello alle manifestazioni di apertura sempre dichiarate, considerando anche che si è arrivati alla fine del percorso, la sesta Commissione rappresenta l’ultima stazione per la maggioranza consiliare di concretizzare questa apertura, chiede un riscontro alla sua disponibilità che ha contribuito allo sblocco della macchina amministrativa

Spadola dei 5 Stelle dichiara che l’apertura è stata quella della prima Commissione, dopo la vera apertura che stata resa disponibile per la vicePresidenza del Consiglio.

Nuova sospensione, ci sono dei frenetici contatti di alcuni esponenti grillini con Morando che non sortiscono l’effetto sperato in quanto, al ritorno in sala commissioni le posizioni restano ferme.

Sonia Migliore fa un quadro particolareggiato della situazione, ripercorrendo il difficile percorso per un tentativo di attuare una forma di collaborazione, arrivando alla conclusione che non esiste una reale propensione e volontà di apertura.

Ancora una volta Spadola ribadisce che non vede i segnali di responsabilità vantati dalle minoranze e conferma il pieno appoggio alla candidatura Brugaletta che viene mantenuta, in primis, per le specifiche competenze del compagno di movimento.

Il muro contro muro si traduce nella votazione che vede il pareggio, lo stallo, con 8 voti a favore di ciascuno dei due contendenti.

Ripartirà la macchina, e quando ?

 

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