CHIUSI DA QUARANTA GIORNI I CENTRI COMUNALI DI RACCOLTA

Ci giunge una nota del Consigliere Angelo La Porta di Territorio sulla questione irrisolta della chiusura dei centri comunali di raccolta.

“A dispetto dell’auto attribuzione del titolo di assessore scientifico, così almeno si è soprannominato Claudio Conti nell’ultima seduta del Consiglio comunale, tengo a segnalare che da ben quaranta giorni i Centri comunali di raccolta, e nello specifico quello sito a Marina sulla Sp 89 assieme all’altro di Ragusa, risultano chiusi”.

E’ quanto rileva il consigliere comunale di Territorio Angelo Laporta secondo cui, in quanto sta accadendo, “c’è poco di scientifico – prosegue – e molto, invece, lasciato all’improvvisazione. I Centri comunali di raccolta sono stati chiusi perché impossibilitati a ricevere materiale già differenziato (come ad esempio gli scarti della potatura) essendo allo stato attuale impraticabile la strada di conferire questi particolari rifiuti nelle adibite piattaforme, come succedeva in precedenza con i siti di Grammichele o Acireale. Da quando si è presentato questo problema, però, nessuno ha pensato a trovare una soluzione. E da quaranta giorni si va avanti in questo stato di incertezza. Con i cittadini che chiamano e non sanno cosa fare per il conferimento dei suddetti rifiuti.

Per evitare l’acuirsi dei problemi, l’assessore scientifico e l’Amministrazione comunale hanno pensato, male, di tagliare la testa al toro e di chiudere baracca e burattini. E’ chiaro che chi deve conferire si trova in difficoltà. In primo luogo perché nessuno ha avvisato chicchessia. E quindi che i Ccr sono chiusi lo si scopre una volta che ci si reca nelle strutture.

Poi perché, non avendo dove conferire il materiale di scarto, può succedere che qualcuno se ne disfi in maniera non tanto ortodossa, andando, dunque, ad incrementare quelle micro-discariche abusive che sorgono nelle contrade di recupero o, più generalmente, qualche centinaio di metri indietro rispetto alla linea della costa, se facciamo riferimento a Marina.

E’ chiaro che non c’è alcuna responsabilità da parte della ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale visto che a trovare le soluzioni dovrebbe essere l’Amministrazione comunale. La quale, però, per adesso sembra impegnata un po’ troppo a sciogliere alcuni nodi scientifici, quale quello di fare quadrare il cerchio per attivare la differenziata spinta. Per cui tutto quello che attiene all’aspetto pratico e pragmatico della vita di tutti i giorni può continuare a rimanere nel dimenticatoio. Purtroppo”.

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