IN AULA LA NEGAZIONE DELLA POLITICA RAGIONATA

07 Ago 2010 13:23

Il centrodestra  boccia l’ordine del giorno presentato dal PD (primo firmatario Peppe Calabrese) sulla questione riguardante la pluriclasse alla scuola media di San Giacomo . I residenti di San Giacomo presenti per 2 giorni in aula, salutano con un  sarcastico applauso il voto confuso ma contrario del centrodestra e vanno via esclamando “vergogna vergogna abbiamo capito chi siete” contro il centrodestra .Abbiamo assistito a momenti di panico in aula e fuori dall’aula sotto l’ennesima mediocre guida del presidente La Rosa che dimostra sempre più di essere uomo di parte e non di garanzia, arrivando al punto di negare la parola al presidente della circoscrizione di San Giacomo Filippo Maltese che ne aveva pieno diritto come da regolamento, minacciando addirittura l’intervento delle forze dell’ordine senza nessuna ragione. Esprimiamo sostegno e solidarietà a favore di Filippo Maltese e giudichiamo antipolitico l’atteggiamento del centrodestra con in testa un consigliere come Ilardo che sempre di più dimostra la sua arroganza politica nei confronti delle forze di minoranza. La prova della sua arroganza è dimostrata dalla sua proposta che consisteva nel dire che l’ordine del giorno era valido ma che per essere approvato occorreva ritirarlo come proposta del PD e ripresentarlo con un primo firmatario del centrodestra a dimostrare che per lui contano solo i numeri. Tutto questo è offensivo e rappresenta la negazione della politica ragionata. Il PD continua a lavorare ed elaborare proposte politiche costruttive per il bene della città e di certo non sarà la presunzione di qualche consigliere borioso che potrà fermare la nobile arte della politica di un partito che come sempre afferma , guarda alle future generazioni e non alle future elezioni. Il PD di Ragusa continuerà la sua battaglia a fianco dei residenti di San Giacomo per far rispettare un diritto sacrosanto che è il diritto alla scuola, ad una scuola efficiente ed annunciano battaglie sia istituzionali che di piazza. (r.r.)