SERVE UN DIBATTITO AMPIO?

L’adozione del registro delle Unioni civili da parte dell’Amministrazione comunale è un passo troppo importante perché non ci sia un confronto aperto sul tema a tutte le sensibilità presenti in città, dall’associazionismo al mondo religioso.

E’ quanto decretato, stamani, dalla seduta della commissione Affari generali convocata dal presidente Gianluca Morando che aveva in elenco proprio il suddetto ordine del giorno.

Alla presenza del vice sindaco Massimo Iannucci, che ha preso atto della linea emersa in commissione, il presidente Morando ha fatto in modo che potesse essere visionato il regolamento, schema tra l’altro ricavato sulla falsariga di documenti simili tratti da altri enti locali territoriali, e che potessero essere espresse le varie posizioni dei gruppi rappresentati in Consiglio.

“Diciamo che il problema principale venuto fuori – spiega Morando – è comprendere quali siano le intenzioni dell’Amministrazione comunale rispetto alle ricadute effettive che ci saranno nelle attività predisposte dall’ente comunale al momento dell’adozione del registro. Ad esempio, nel momento in cui sarà attivato il registro delle Unioni civili, l’Amministrazione comunale si adopererà per una modifica di tutti gli altri regolamenti comunali? E su quali settori inciderà? In quello dei Servizi sociali, della Pubblica istruzione? O cos’altro? E in che termini?

Proprio per rispondere a questi e ad altri interrogativi, la commissione ha chiesto all’Amministrazione comunale di valutare l’opportunità di avviare un confronto aperto con la città che tenga in considerazione tutte le voci presenti nel nostro ambito sociale.

Siamo consapevoli che si arriva a questo punto dopo una petizione sottoscritta da 350 cittadini, così come previsto dal nostro Statuto, ma al contempo, proprio per la relativa esiguità dei proponenti, riteniamo opportuno che ci sia la possibilità di un dibattito più approfondito, a Ragusa, prima che lo strumento in questione approdi in aula per l’approvazione definitiva da parte del consiglio comunale”.

A questo punto non è difficile immaginare una nuova linea di contrasto fra amministrazione e maggioranza in aula e le opposizioni, su un tema che sta a cuore a molti cittadini ma che tocca la sensibilità di ampie componenti della città, facenti capo, soprattutto al mondo cattolico. Si tratta, però, anche, di un tema caro ai grillini e alle forze alleate, sarebbe ora di vedere qualcosa di pentastellato.

Considerato il ruolo consultivo della Commissione e nella consapevolezza che, una volta in aula, il provvedimento passerà, se non altro per la ‘forza bulgara dei numeri’, si spera almeno che non si tergiversi inutilmente, solo per allungare i tempi, cosa che provocherebbe, esclusivamente, l’irrigidimento dei rapporti fra maggioranza e opposizioni. Una volta per sempre ci si deve convincere, anche ‘obtorto collo’, di come hanno votato i ragusani. Altrimenti è inutile anche andare a votare.

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