È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LED ZEPPELIN
02 Nov 2013 06:20
In occasione dell’intervista che i reporters americni avevno riservato ai quattro giovanotti inglesi, alla loro prima tournè negli USA, i fans del gruppo – ed erano già tanti – ebbero di che godere: la superficialità e l’anacronismo delle domande fece risaltare come non mai la carica di sensualità, di furore iconoclastico, di energia che lo separava abbondantemente da quasi tutte le formazioni coeve che popolavano la scena musicale yankee. Persino da gruppi come i Jefferson Airplain o i lisergici Grateful Dead, per fare due nomi.
La scena britannica del rock era infinitamente più interessante: contaminazioni col blues, con la tradizione celtica e – di lì a poco – con la classica, rendevano le proposte dei gruppi al di qua dell’Atlantico un passo avanti rispetto al resto del mondo.
I Led Zeppelin erano magnifici! Una potenza di fuoco inaudita e una incredibile capacità di prodursi in contesti di sound sorprendentemente dinamici, dal pianissimo al fortissimo, anche dentro lo stesso brano.
Gallows Pole e Stairway to heaven sono due esempi emblematici: l’attaco è affidato alla sensibilità acustica di Jim Page, che stava sviluppando la sua adesione a una poetica folk tutta dentro ad un’estetica rock (e scusate se è poco!). La melodia del tema lascia presagire il suo sviluppo nel segno dell’intensità, che gradatamente arriva con il mutare dei timbri e dei volumi. L’esplosione finale è liberatoria ma anche orgasmica: la voce di Plant passa dal sussurro al grido! (Non tutti sanno che in studio, durante le registrazioni doveva essere “pannellato”, pena la difficoltà di mixing finale!).
The song remains the same rimane il più bel documento filmico della musica dei Led, con le interviste – spesso succose – che si alternano alle riprese live. Ma anche Led Zeppelin, doppio dvd con materiale che si distende lungo un arco temporale che va dal 1970 del Live alla Albert Hall al 1979 del concerto di Knebworth. E una quantità pazzesca di extras.
Il volume collettaneo a loro intitolato ricostruisce, con l’ausilio di dichiarazioni e cronache, la storia del dirigibile dal 68 all’82.
La musica? Non avete che da scegliere, secondo i vostri gusti.
Se qualcuno mi chiedesse qual è, secondo me, il loro album capolavoro, non avrei dubbi: il terzo!
Non c’è tregua: dal blues melodico di Since I’ve Been Loving You, all’ammaliamento acustico di Tangerine, dal crescendo drammatico di Gallows Pole alla meravigliosa fissità tematica di That’s the Way, che non avrebbero scritto senza aver ascoltato i Byrds e, insieme, i menestrelli medievali!
E poi, quel colpo alla pancia di Hats off to (Roy) Harper, il blues proiettato in una navicella
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