UDC VITTORIA: VICINI ALLA LOTTA DI ANGELO GIACCHI

Tornano ad accendersi i riflettori sull’emergenza delle aste giudiziarie. Un meccanismo impietoso e inumano che porta imprenditori, famiglie e singoli cittadini a temere di perdere tutto con il beneplacito dello Stato.

L’UdC di Vittoria, tutto il gruppo consiliare e i quadri cittadini, esprime la propria vicinanza alla protesta dell’imprenditore Angelo Giacchi, anch’egli vittima delle tortuosità delle aste giudiziarie.

“Nella coscienza della nostra comunità – spiega la nota dell’UdC ipparino – è ancora vivo il ricordo dell’immane tragedia che ha portato un nostro concittadino a darsi fuoco per difendere la propria casa da un’asta giudiziaria. Vittoria è salita agli onori della cronaca per l’alto numero di beni messi all’asta: una vera e propria piaga sociale che con le sue spire ha avviluppato una città intera”.

“Proprio per la pericolosa capillarità del fenomeno – prosegue la nota – siamo vicini alla protesta di Angelo Giacchi, il quale con metodi decisi e non violenti rappresenta un’intera comunità vittima dei meccanismi perversi del credito. La situazione delle aste giudiziarie, spesso, nasconde torbidi interessi che con rapace ingordigia vengono messi in moto per accaparrarsi beni mobili e immobili a un costo irrisorio”.

Per questo motivo gli esponenti cittadini dello scudocrociato, unitamente al segretario provinciale, sono andati a portare il loro sostegno ad Angelo Giacchi, che staziona dalla giornata di oggi dinanzi la Prefettura di Ragusa.

“L’UdC – evidenzia la nota del partito – aveva già preso nei mesi scorsi una posizione netta e chiara sull’argomento. La morte del signor Guarascio doveva necessariamente imporre una riflessione oculata, spingendo prima di tutto gli inquirenti a fare chiarezza su tutti i meccanismi torbidi che si nascondono dietro le aste giudiziarie. In secondo luogo abbiamo invitato gli istituti di credito, specie in un periodo di crisi come quello attuale, ad allentare i cordoni della borsa e a concedere credito in maniera più semplice per famiglie e aziende”.

“Le aste giudiziarie – e il caso emblematico di Angelo Giacchi ne è la prova – rappresentano un elemento di grande disagio sociale per la nostra comunità, ostaggio di un meccanismo spietato. Quando viene venduta all’asta un’azienda viene a crearsi un danno incalcolabile per l’intero tessuto sociale. Vengono persi posti di lavoro e viene minata per sempre la tranquillità familiare”.

“Di conseguenza – conclude la nota dello scudocrociato – invitiamo il prefetto Vardè, che con molta disponibilità è stato interlocutore attento nei mesi scorsi, a intervenire per dare risposte in merito a un problema così complesso. Parallelamente sosteniamo il nostro amico Angelo, che sta combattendo non una battaglia personale ma una battaglia di un’intera comunità”

 

 

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