È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SCICLITANO PICCHIA LA MOGLIE DAVANTI AI FIGLI MINORI
18 Nov 2013 17:12
Gli adempimenti congressuali vanno avanti, meccanismi contorti e farraginosi per nominare dei delegati che, come dice qualcuno dei renziani (è giusto specificare l’appartenenza considerate le tante componenti del partito), saranno solo chiamati ad alzare la manina per filtrare da quattro a tre i candidati alle primarie. Si sa anche chi sarò escluso, ma non diciamo nulla per non togliere il bello della sorpresa.
Arriva, comunque, un dato definitivo sulle convenzioni che assegna il 48,89 % a Renzi con 642 voti, il 37,92% a Cuperlo con 498 voti, il 13,17 % a Civati con 173 voti. Manca Pittella, ma forse è la sorpresa non sorpresa di cui parlavamo prima, dal momento che non c’è ombra della sua candidatura nel comunicato.
Il primo Circolo di Ragusa, il ‘Pippo Tumino, quello di Calabrese per intenderci, ha riscontrato zero votanti:
ai fini del risultato, come si accennava prima, la protesta non deve avere avuto un gran peso, lo avrà, casomai, in sede di primarie, se ancora gli aderenti, inascoltati Ragusa, Palermo e Roma, intenderanno ancora far parte della famiglia (non è un eufemismo) democratica.
Sulla posizione degli aderenti al primo circolo aveva emesso un comunicato Gianni Lauretta nella sua veste di Segretario:
“Oggi si è tenuta anche nel circolo “Pippo Tumino”, come in tutta Italia, la convenzione per il congresso del Pd. L’esito della votazione è stato di zero votanti, anche se si è registrata una buona affluenza al dibattito lungo e articolato che ha preso il via già sabato pomeriggio e che ha visto il circolo più numeroso della provincia di Ragusa ribellarsi all’arroganza e alla prevaricazione di Gigi Bellassai, presidente protempore della Cpc (la commissione provinciale per il congresso) che ha ignorato il deliberato della commissione regionale del 15 novembre che stabiliva il numero dei delegati da assegnare prima del voto, così come è avvenuto ovunque in Italia, tranne a Ragusa”.
“Allo scopo di evitare quello che è accaduto il 4 novembre con il congresso provinciale, ovvero l’omissione del deliberato della commissione regionale del 16 ottobre che ha falsato l’esito della votazione – dice il segretario del circolo “Pippo Tumino”, Gianni Lauretta – gli iscritti al circolo, esattamente 1.150, hanno deciso di non votare dando un segnale di forza e di compattezza contro chi non rispetta le regole.
A dimostrazione di quanto detto, con due note, ieri ho chiesto di sapere il numero dei delegati spettanti al circolo “Pippo Tumino” per la convenzione, ma nessuna risposta è arrivata a conferma della malafede di Bellassai. Altro atto gravissimo del presidente Bellassai è l’omissione del deliberato della Commissione regionale di garanzia che così recita:
Da: “Segreteria PD Sicilia” Data: 15 novembre 2013 17:46:20 CET
A: <info@pdragusa.it>, “Bellassai Luigi” Cc: “Rizzo Alfredo”, “Torrisi Giacomo”, “Bivona Saverio”
Oggetto: assegnazione dei delegati all’assemblea provinciale ed alla Convenzione provinciale
La Commissione Regionale di Garanzia ribadisce che l’assegnazione dei delegati ai singoli circoli deve rispettare quanto deciso dalla Commiss. Reg. per il congresso nella delibera del 16/10/2013. In conseguenza di ciò la CRG delibera che la Comm. Prov. di Ragusa deve ricalcolare l’assegnazione dei delegati sulla base di quanto disposto dalla CRC. Quanto detto deve applicarsi all’Assemblea congressuale provinciale ed alla prossima Convenzione Provinciale. Non ottemperare a tale decisione renderà illegittima la validità delle assemblee.
Palermo 15 novembre 2013 Il Presidente della CRG Giacomo Torrisi
“Se qualcuno – continua Lauretta – sostituisce l’arroganza e la prevaricazione al consenso che non ha e pensa di scoraggiarci è fuori di testa. Lotteremo come fanno gli uomini di Sinistra con tutte le forze per affermare un diritto sacrosanto ovvero il rispetto delle regole e tutto ciò ha soffocato l’agibilità politica del maggior circolo della provincia”.
Nessun accenno alle decisioni degli organi di controllo romani che, pare, avrebbero avallato le decisioni della Commissione di controllo di Ragusa esautorando, di fatto l’organo regionale.
Da registrare una dichiarazione della Segreteria provinciale del Pd che riportiamo integralmente
Il primo circolo di Ragusa ha deciso di non partecipare alle convenzioni del PD. Si tratta di un fatto gravissimo. Chi non partecipa ha sempre torto. Inoltre, giungono voci di iscritti dell’area Civati ai quali sarebbe stato impedito di esercitare il voto e di presentare la lista. Se queste notizie fossero confermate, ci troveremmo dinnanzi ad un problema di assoluta inagibilità politica. Non si può fare appello alle regole salvo disattenderle per primi.
Frattanto, il Partito Democratico provinciale esprime la propria vicinanza a Gigi Bellassai, presidente della Commissione per il congresso ibleo, per il duro attacco ricevuto dal segretario del primo circolo ragusano del PD Giovanni Lauretta. Il PD respinge al mittente le accuse di malafede indirizzate a Bellassai. Al presidente della Commissione, il partito esprime il proprio ringraziamento per l’importante lavoro relativo agli adempimenti congressuali. Auspico che all’interno del partito i toni vengano abbassati e venga ripristinato un clima di collaborazione, rispetto e dialettica civile al fine di instaurare un sereno confronto politico.
Considerato il partito, non viene nemmeno da chiedersi il perché di una decisione che, dal punto di vista formale, si basa su palesi irregolarità, se le regole, stabilite a Roma, non a Ragusa, sono regole.
Ma visto quello che c’è in giro per l’Italia, e in Sicilia in particolare, è ordinaria amministrazione.
Il problema, casomai, sarà quello di capire se Calabrese e compagni intenderanno restare nel partito, anche se si percepisce, dalla parole di Lauretta, che si vuole continuare la lotta dall’interno.
Dall’altra sponda del PD ragusano, Mario D’Asta esulta per l’affermazione di Renzi che con il 48,89% di consensi rivela le tendenze di quella che risulterebbe come una delle province più renziane.
Questo il suo comunicato:
“Contenti per la prima vittoria di Matteo Renzi, alla prova del voto per la Convenzione nazionale del PD in tutti i circoli d’Italia, siamo ancor più soddisfatti per la vittoria della sua mozione nei circoli della Provincia di Ragusa con un consenso – vicino al 49% – superiore anche alla media nazionale.
Analizzando i dati regionali, la Provincia di Ragusa si conferma ancora una volta “renziana” e questo bel risultato per noi ribadisce la forza della scelta che, per primi, abbiamo fatto e una spinta verso il futuro nel percorso che abbiamo intrapreso e nel quale ci accompagnano tantissimi iscritti e militanti che rappresentano ormai, com’è ben evidente, la maggioranza del nostro partito.
Bene abbiamo fatto a non chiuderci nel settarismo dei “renziani della prima ora”, aprendoci di fatto a tutti coloro che convintamente hanno voluto rafforzare il percorso di Matteo Renzi, mantenendo la spinta necessaria per il rinnovamento di questo PD.
Questi dati danno un responso chiaro e netto, nonostante il disimpegno di alcuni che proprio a questo appuntamento avrebbero invece avuto l’occasione di passare dalle parole ai fatti e di essere consequenziali alle loro scelte recenti, sostenendo, non per convenzione ma con convinzione, la mozione Renzi.
E questi dati fugano anche ogni dubbio riguardo alla volontà della base e dei gruppi dirigenti del nostro partito, alla quale siamo sicuri che l’8 dicembre si aggiungerà la volontà di tutti i cittadini che – pur non essendo iscritti – vorranno venire a votare per il Congresso nazionale, scegliendo Matteo Renzi come guida del Partito e quindi, com’è nei nostri auspici, come futura guida del nostro Paese.
Ringrazio a nome dell’area Renzi tutti i gruppi dirigenti, militanti e iscritti, tutti gli amministratori, cioè tutti coloro che hanno creduto e credono in questa idea di PD, e che, di conseguenza, si sono spesi nei vari comuni per contribuire al successo “renziano” complessivo dentro il PD in provincia di Ragusa.
Adesso inizia la vera sfida, “fuori dal PD”, quella dell’otto dicembre, quella del PD dentro la società, quella del PD connesso con la vera realtà che noi vogliamo rappresentare, quella del PD del popolo, quella del PD tra gli elettori e del PD che vuole vincere e convincere e non del PD chiuso in sé stesso.
Adesso chiediamo anche agli elettori e al popolo delle primarie della provincia di Ragusa di venirci a dare una mano anche prima dell’otto dicembre. Per cambiare davvero prima il PD e poi l’Italia”.
Questo il comunicato su carta intestata del PD, a firma di Mario D’Asta nella qualità di vice Segretario Provinciale del Partito. Non pervenute, fino ad ora, dichiarazioni del Segretario provinciale.
Fino a questo momento il dato nazionale parla di 46,7 % per Renzi e di un 38,4 per Cuperlo, con Civati al 10 e Pittella al 6: affermazione non così netta come si pensava alla vigilia, per un Renzi comunque esaltato dal risultato del voto degli iscritti, intento a puntualizzare che, per la prima volta, D’Alema perde un congresso, attenzione a cui l’ex leader del PD risponde con toni inequivocabili: “ E’ un ignorante e un superficiale”.
Nel caos del partito, di queste ore, si inserisce Civati che, nel mare di irregolarità nel tesseramento, caso non isolato quello segnalato a Ragusa, evidentemente, tra i casi più gravi cita Isernia: “Nel 2012 – dice Civati – erano registrati 535 tesserati, 429 tessere risultanti prima del congresso e altre 201 inviate in fase congressuale, per un totale di 630. Ieri il numero di votanti si è magicamente chiuso a 823, quasi 200 in più delle tessere effettivamente presenti sul territorio. E’ una vergogna”.
I Carabinieri della Tenenza di Scicli, hanno arrestato Alessio Aprile, sciclitano classe ’86, per il reato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di averlo commesso in presenza dei figli minori. Intorno alle ore 14 del 17 novembre, la Centrale Operativa dei Carabinieri di Modica ha ricevuto una telefonata da parte di una donna che richiedeva soccorso poiché il marito la stava picchiando; immediatamente, una pattuglia della Tenenza di Scicli interveniva presso l’abitazione della donna. I militari dell’Arma, giunti nell’appartamento, accertavano che Aprile Alessio, dopo un’accesa lite, aveva aggredito e picchiato la moglie convivente. La donna pertanto, a causa delle lesioni ricavate, si recava presso il pronto soccorso dell’ospedale di Scicli dove le riscontravano alcuni traumi contusivi con una prognosi di otto giorni. Durante la lite erano presenti i due figli minori della coppia, di 2 e 4 anni, che hanno assistito ai maltrattamenti dell’uomo alla propria moglie. Proprio nella giornata del 16 novembre, la donna aveva presentato ai Carabinieri di Scicli una querela per analoghi fatti, denunciando che qualche giorno prima aveva subito un’altra aggressione da parte del marito. A seguito della querela, i Carabinieri hanno fin da subito seguito la vicenda, interessando anche i centri antiviolenza, ed infatti, proprio ieri pomeriggio, non appena avvenuta l’aggressione nei confronti della donna, hanno proceduto all’arresto di Aprile Alessio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravato dal fatto di aver commesso il reato in presenza dei figli minori e pertanto l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Ragusa. Proprio recentemente, il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge, convertito in Legge in data 15 ottobre 2013, riguardo la “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, disposizioni finalizzate a rafforzare gli strumenti di prevenzione e repressione di alcune fattispecie delittuose consumate nel più ampio ambito della “violenza domestica”, intesa come “tutti gli atti, non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o persone legate da relazione affettiva in corso o pregressa”. Il provvedimento individua, tra l’altro, nuove aggravanti in materia di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori, contemplando altresì l’irrevocabilità della querela con riferimento a quest’ultimo reato. Tra i nuovi e più incisivi strumenti di contrasto, l’introduzione dell’art. 384 bis c.p.p che conferisce alla Polizia Giudiziaria la facoltà, previa autorizzazione del Pubblico Ministero, di disporre l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi è colto in flagranza di reato, ove sussistano fondati motivi per ritenere che le condotte criminose possano essere reiterate ponendo in grave ed attuale pericolo la vita o l’integrità fisica della vittima. Infine, la Legge del 15 ottobre 2013, ha modificato l’art. 380 c.p.p, prevedendo, con riferimento al reato di atti persecutori e di maltrattamenti in famiglia, l’arresto obbligatorio in flagranza. Le recenti disposizioni, tra l’altro, sono state oggetto di conferenza, lo scorso 15 novembre, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, tenuta dal Pubblico Ministero Dott.ssa Monica Monego e dal G.I.P Dott. Claudio Maggioni, della Procura/Tribunale di Ragusa, a cui hanno partecipato i militari dell’Arma dipendenti e i responsabili dei Centri antiviolenza di tutta la provincia. In conclusione, visti i frequenti casi di reati in tale ambito, è stato realizzato un protocollo d’intesa tra i Ministri dell’Interno e per le Pari Opportunità, volto ad individuare ipotesi di collaborazione per il contrasto alla violenza sessuale e di genere, e pertanto è stato realizzato un raccordo tra il call center antiviolenza, il cui numero è 1522, e le Forze di Polizia mediante un collegamento diretto telematico e telefonico. Il servizio, in particolare, prevede che l’operatore del numero 1522, all’atto della ricezione di segnalazioni inerenti violenze subite, allerti telefonicamente le Centrali Operative delle Forze di Polizia e successivamente inoltri una “scheda informazioni” contenente gli elementi necessari per l’attuazione degli interventi. Un’immediata denuncia o segnalazione di fatti di violenza permette alle Forze dell’Ordine di poter intervenire immediatamente scongiurando l’aggravarsi della situazione.
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