L’AZIENDA SANITARIA PRESENTA IL CODICE ROSA.

L’OMS ha definito la violenza contro le donne come un problema che riguarda la salute pubblica.

Si tratta di un fenomeno che ha una tragica costanza nel tempo e una diffusione attraverso culture e classi sociali; ha connotazioni sanitarie per le conseguenze in termini di lesioni e fratture che determina, ma è in grado di intaccare il complessivo stato di benessere psicofisico sociale femminile e quello dei figli spesso presenti nell’ambito domestico all’agire violento dei padri.

L’Azienda Sanitaria di Ragusa ha tra le proprie finalità quella di proteggere, promuovere e migliorare la “salute” dei cittadini, perché la “salute” non è solo assenza di malattia

L’Oms si fa assertrice, sin dal 1946, di questa ampiezza della connotazione del concetto di salute quando esprime: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità” e chiede ai governi di adoperarsi responsabilmente, attraverso un programma di educazione alla salute, per la promozione di uno stile di vita consono allo sviluppo di condizioni pratiche in grado di garantire ai cittadini un alto livello di benessere.

Questo perché coinvolge anche gli aspetti psicologici e mentali, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale; tutto ciò che, in qualche modo, interagisce in senso positivo o negativo con l’esistenza dell’essere umano. In Italia, possiamo avere un esempio di disposizione legislativa nell’articolo 32 della Costituzione che sancisce la tutela della salute come un fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, accogliendo i principi dell’ OMS nella legge n° 833 del 1978 la quale, in fatto di promozione della salute, definita chiaramente fisica e psichica, e sostiene, inoltre, la necessità di formare una “moderna coscienza” di cura della salute sulla base di una adeguata educazione del cittadino e della comunità.

Il cittadino ed i suoi bisogni costituiscono i punti di orientamento delle attività aziendali e il rispetto dei diritti e la dignità della persona sono i principi guida di un agire sanitario chiamato a tenere presente criteri di efficacia, equità distributiva, efficienza ed economicità delle risorse.

L’obiettivo assistenziale ed organizzativo dell’ASP di Ragusa, pertanto, è quello di sviluppare una rete di collaborazione con tutti gli “attori” della salute presenti nella società civile, per realizzare un sistema di alleanze finalizzato al benessere della comunità.

Per la nostra Azienda occuparsi di “salute” delle persone significa, nel caso delle donne, ma non solo delle donne,  che hanno subito violenza, prestare attenzione alle rilevanze sanitarie, ma anche migliorare la capacità dei professionisti nel riconoscere questa problematica e nel trattarla, rafforzare il lavoro di “rete” presente nel territorio per assicurare una condivisa e sinergica presa in carico delle problematiche connesse alla violenza nell’interesse prioritario delle donne e dei minori che  ne sono le vittime più colpite.

La Giornata di ieri, infatti, è stata ricca di  incontri che hanno permesso all’Azienda di Ragusa di condividere l’importanza della circostanza, ma anche dato l’opportunità di fare conoscere la procedura del  Codice Rosa, adottata dalla Azienda Sanitaria.

Se n’è parlato nella mattinata di ieri, durante l’incontro in Prefettura, per la firma del “Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne”, al Tavolo per la firma erano presenti: SE il Prefetto, il Questore di Ragusa, il Rappresentante dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i sindaci capo fila dei distretti di Ragusa, Modica e Vittoria, la rappresentante del Ufficio Provinciale scolastico, la Consigliera per le Pari Opportunità, la Rappresentante del Centro Giustizia Minorile e la presidente dell’Associazione “Vita NUOVA”, promotrice del protocollo.

Nel pomeriggio alla Tavolo Rotonda,   organizzata a  Modica nella accogliente location del teatro Garibaldi, l’ASP è intervenuta per apportare il suo contributo presentando il Codice Rosa.

I  dati parlano da soli. Oltre l’80% delle vittime di maltrattamenti è donna. Nel 2012 le denunce sono state quasi 10mila (9.899), mille in più rispetto al 2008, quando erano state 8.924. Quelle che le statistiche rispecchiano non è la dimensione del fenomeno ma solo una parte, relativa alle donne che denunciano.

E’ un problema culturale e non solo giudiziario. La violenza sulle donne, sostiene l’OMS, “è un problema maggiore che concerne la salute e i diritti della persona. In ogni momento della loro vita, dall’infanzia alla vecchiaia, le donne possono subire maltrattamenti fisici o morali. Le conseguenze della violenza rappresentano un problema gravissimo per la salute delle donne”.

L’impatto sulla salute fisica e mentale dei soggetti “deboli”, vittime di violenza ed abusi è devastante, il 42% di essi svilupperà turbe psichiche con tendenze al suicidio sei volte maggiore ed avranno il 50% di probabilità in più di abusare di alcol e droga. La violenza e l’abuso, in tutte le sue forme, sono condizioni che comportano ricadute importanti sulla salute e sulla percezione di benessere, ecco perché le strutture sanitarie devono essere in grado di dare risposte, non solo con servizi efficienti, ma anche con percorsi di accoglienza e presa in carico adeguati e qualificati.            

Il Codice Rosa istituito  dall’Azienda Sanitaria di Ragusa è un percorso speciale per chi subisce violenza ed identifica un accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di debolezza, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, ma anche bambini, anziani, immigrati, omosessuali.

Al Codice è dedicata una stanza apposita nel pronto soccorso, la Stanza Rosa, dove vengono create le migliori condizioni per l’accoglienza delle vittime di maltrattamenti. Dopo la Toscana, prima in Italia ad aggiungere un altro colore al triage, è l’ASP di Ragusa, tra l’altro l’Azienda sanitaria è stata la prima in Sicilia. 

Una misura concreta che vale per tutto il territorio provinciale e che permetterà alle vittime, donne, ma non solo, di sentirsi meno sole.

Una task force interistituzionale, tra l’ASP di Ragusa e la Procura della Repubblica di Ragusa.

Infatti è stato firmato un protocollo d’intesa, il 25 ottobre u.s., presso la Procura della Repubblica di Ragusa. In questo percorso sono coinvolti attivamente i pronto soccorso dell’ASP, che rappresentano uno snodo spesso cruciale. Infatti, nei pronto soccorso sempre di più si assiste a storie di donne che arrivano con lesioni critiche, che ci fanno sospettare e pensare a percosse subite a casa o anche fuori. Il numero di donne che si presentano denunciando danni o violenze è in aumento.

Cruciale anche un coinvolgimento adeguato delle forze dell’ordine. Ecco l’importanza di “agire in rete”. Ma anche il volontariato dovrà avere un ruolo centrale in questa rete.

Scopo principale del progetto è coordinare e mettere in rete le diverse istituzioni e competenze, per dare una risposta efficace già dall’arrivo della vittima al pronto soccorso.

I gruppi operativi interforze (Azienda Sanitaria, Procura della Repubblica, Forze dell’ordine) hanno il compito di contribuire al tempestivo riconoscimento e all’emersione dei casi di lesioni derivanti da maltrattamenti o da violenze commesse da terzi, garantendo contestualmente la rapida attivazione degli uffici delle Procure della Repubblica.

L’obiettivo ultimo è quello di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza nelle fasce deboli della popolazione.

Il metodo utilizzato è quello del protocollo d’Intesa tra l’Azienda 7 e la Procura della Repubblica con lo scopo di valorizzare la collaborazione, come ho già detto, inter istituzionale.

Eccetto il “codice rosso”, tutti i casi di codice rosa hanno la precedenza, vanno accompagnati nella stanza loro dedicata (stanza Rosa), in caso di gravi ferite vanno prestate le cure necessarie in ambiente ritenuto idoneo ed, appena possibile, accompagnate nell’area riservata.  

E’ stato nominato un  responsabile della task force e i responsabili della procedura:

•             Direttori dei presidi ospedalieri di Ragusa, Modica e Vittoria;

•             Direttori di Pronto Soccorso di Ragusa, Modica e Vittoria;

•             Direttori di Ostetricia e Ginecologia di Ragusa, Modica e Vittoria;

•             Direttore di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza;

•             Direttore U.O.C. di Psichiatria;

•             Direttore U.O.C. di Psicologia;

•             Direttori U.O.C. di Pediatria Ragusa, Modica e Vittoria;

•             Direttori U.O.C. Malattie Infettive.

La formazione è lo strumento essenziale per promuovere le conoscenze, condividere le procedure operative, sviluppare la collaborazione e la motivazione all’interno dei gruppi operativi. L’attività formativa progettata su temi specifici, coerente con gli aspetti organizzativi e progettuali, verrà assicurata con continuità a livello aziendale ed è rivolta al personale dei gruppi operativi ed alle “sentinelle” presenti presso le strutture.

 

Inoltre è indispensabile assicurare un rapporto costante con gli educatori e gli studenti sul tema della violenza e sulle molteplici implicazioni che il rapporto fra i generi produce. 

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