UNA OPPOSIZIONE SENZA FALCHI

Il Consiglio Comunale ha ripreso alle ore 11.50, con cinquanta minuti di ritardo sulla convocazione, l’esame degli emendamenti alla manovra di bilancio preventivo 2013.

Come già accennato nel resoconto della seduta iniziale di lunedì pomeriggio, 97 gli emendamenti presentati, solo 31 di questi hanno ottenuto i pareri favorevoli.

Fra quelli ieri respinti, con votazione, un gruppo di emendamenti presentati da Giorgio Massari, in tandem con il compagno di partito D’Asta prevalentemente rivolti al sociale che non hanno trovato adeguata considerazione nella maggioranza e hanno prestato il fianco alle critiche di alcuni consiglieri, secondo cui i servizi sociali non sono stati adeguatamente attenzionati nella stesura del bilancio, considerati le diverse proposte di aggiustamenti tutti rivolti allo stesso settore.

Fra quelli ritirati, dalle forze di maggioranza, a seguito dei pareri negativi, l’emendamento n. 1 del consigliere Federico, del M5S, sulla manutenzione straordinaria delle strade urbane notevolmente in dissesto,  il n. 2 del consigliere Ialacqua, sottoscritto anche da Partecipiamo e M5S, per una piattaforma di e-democracy rivolta alla diffusione di tutte le attività comunali tramite web, per un controllo efficace e trasparente dell’attività dei consiglieri e della giunta comunale, il n. 5, ancora di Ialacqua, Partecipiamo e M5S per l’istituzione di un fondo destinato alla realizzazione di un portale web turistico. Il n. 6 del consigliere Stevanato intendeva concorrere all’ampliamento del cimitero di Ibla.

La seduta è ripresa con l’esame dell’emendamento 28, del gruppo di quelli proposti da Maurizio Tumino per la costituzione di un fondo per il micro credito, da regolamentare attraverso successivo disciplinare da fissare e approvare entro la fine dell’anno. Fondo per la cui creazione Tumino ha speso tempo ed energie per arrivare a ipotizzare uno spostamento di quasi 900.000 euro scovati nei meandri degli interventi di bilancio.

Sull’ emendamento si è avuto l’intervento del consigliere Stevanato che, inaspettatamente e in anticipo, su tempi che non erano nemmeno previsti, ha mostrato i primi segnali di incrinatura sul fronte della maggioranza, compatta ma colpita dagli emendamenti sull’argomento come da una serie di piccole scosse sismiche che provocano appunto leggere incrinature nelle pareti anche più solide.

Stevanato ha esordito bollando la proposta del microcredito come demagogica, affermando di avere capito che fosse stata studiata solo per le imprese e considerandola, quindi una elemosina. Ha ribadito l’importanza di uno strumento per cui ritiene indispensabile istituire prima un apposito regolamento, anche trattandosi di soldi pubblici per il cui utilizzo, in funzione di prestito, vanno assicurate adeguate misure cautelative per minimizzare i rischi. E’ stata ribadita la ferma intenzione di respingere tutto, ma si avvertiva la sensazione di un certo imbarazzo per essere stati preceduti in una iniziativa di forte impatto sociale prima, dopo per un senso di imbarazzo nel dover rimanere sordi ad ogni tipo di sollecitazione motivata con richiami continui alle condizioni di famiglie e imprese, addirittura aggravate dal peso fiscale imposto dall’amministrazione grillina.

In effetti, impensabile per i grillini dover contribuire a mettere la prima pietra di un sistema di microcredito alle imprese e alle famiglie in difficoltà, ancorchè in stato embrionale tutto da sviluppare.

Lo Destro e Marino ribadiscono le posizioni sull’emendamento che, però, viene respinto, come pure, in seguito il n. 29, per cui vengono prodotti gli interventi di Tumino, Lo Destro,  sempre finalizzato al microcredito Marino, Chiavola, Migliore e La Porta, per le opposizioni e quello di Manuela Nicita, del M5S, che si dice favorevole al microcredito ma non in questo bilancio.

Lunga serie di interventi anche sull’emendamento n 30, ancora rivolto alla misura creditizia, Tumino, Chiavola, Lo Destro, Migliore, Mirabella continuano a ribadire l’auspicio di un segnale della maggioranza che possa costituire anche segnale di apertura. Sordi alle istanze di condivisione Stevanato che ribadisce l’esigenza di regole ben ponderate per l’utilizzo di pubblico denaro, mentre il consigliere Nella Disca, con toni estremamente composti, rivendica rispetto per la maggioranza e i cittadini che seguono il consiglio, auspicando la consapevolezza, da parte delle minoranze che c’è una diversità di idee che non è possibile superare. Respinto anche il 30.

Viene ritirato il n. 31, ma si riprende la diatriba politica sull’emendamento 32, nel corso della quale arriva, distribuito ai consiglieri un atto di indirizzo della maggioranza, rivolto all’amministrazione per l’istituzione del microcredito. Una mossa della maggioranza che si presta a tante interpretazioni, che costituisce un elemento discriminante che non può mancare di suscitare spunti di riflessione e di critica politica.

Respinto anche il 32, si passa al 33, con intervento di Giorgio Massari che incita alla coerenza, mentre Ialacqua sfoggia un ennesimo erudito intervento sulla materia microcredito, sforzandosi di trovare quelli elementi che imporrebbero una più attenta e ponderata valutazione dell’atto.

Prima di passare alla votazione, la richiesta di sospensione della seduta di Angelo La Porta viene preceduta, nella concessione, dalla richiesta di una pausa del capogruppo M5S Fornaro che intende raccordarsi con i colleghi in merito ad una eventuale rivisitazione delle posizioni

Interruzione alle 14.30, si rientra in aula dopo un’ora e sembra non sia cambiato nulla: l’emendamento 33 viene respinto.

Non è escluso, nel prosieguo della seduta, qualche novità: prevarranno i falchi o le colombe ?

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