È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UNITRE DI MODICA – STORIA DELLA SICILIA
02 Dic 2013 05:09
Luci ed ombre, “età dell’oro” e spreco di risorse, slancio iniziale e intrecci, non proprio chiari e legali, tra politici e poteri malavitosi, sono stati i temi, ampiamente e chiaramente, trattati dal prof. Giuseppe Barone, sabato 30 Novembre u.s., a palazzo Grimaldi, nel primo dei quattro incontri organizzati dall’Unitre di Modica, a cui ha partecipato un folto numero di Soci, sfidando le non favorevoli previsioni meteo.
Un “escursus”, dicevo, sull’Autonomia della Sicilia che, come tutta l’Italia, negli anni tra il 1943-1945, esce dalla tragedia della 2° guerra mondiale.
I grandi Partiti, attraverso una Commissione di Giuristi di alto livello, si impegnano a dare uno Statuto che sancisse l’ autogoverno. I primi due grandi leaders, Giuseppe Alessi e Franco Restivo, avviano riforme strutturali che incidono enormemente sulla vita dei cittadini: la riforma agraria, l’edilizia popolare, l’elettricità nelle case e nelle industrie. “Terra- casa- luce”: cambia la vita delle persone, finisce l’era dei “Gattopardi”.
Purtroppo, a quella che poteva sembrare, all’inizio, “l’età dell’oro”, si affiancano, nel corso degli anni, ombre sempre più estese: governi sempre più incapaci, clientelismi, collusioni tra politica e poteri malavitosi, incuria.
Oggi la personale constatazione è che la nostra Terra, le nostre Città, scrigni di arte, cultura, bellezze naturali, ammirate e meta di affascinati turisti, siti storici ed archeologici, potenziali fonti di lavoro e di benessere per i cittadini che vi abitano e per i nostri giovani che aspirano, doverosamente, ad un futuro di dignità lavorativa, i nostri Territori, dicevo, languono, spesso, nell’abbandono di Chiese, palazzi nobiliari e Musei, chiusi per mancanza di personale, nel degrado di spiagge e litorali di suggestiva bellezza, ma oggetto di scarichi fognari, nella chiusura di grandi Sedi istituzionali, scolastiche, giuridiche, penitenziarie di lunga tradizione e antesignani della cultura dell’Isola.
Riappropriarci della nostra dignità di Siciliani onesti, laboriosi, amanti dell’Arte, della Bellezza, della Cultura, della Legalità, è obbligo e dovere di ogni Cittadino ma è, oltremodo, impegno per ogni Politico, eletto e preposto nei vari Organismi di Governo regionale e nazionale, consapevole di un ruolo non di potere ma di Servizio per il Paese e per i singoli cittadini.
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