AMERICAN PALE ALE E INDIAN PALE ALE SIMILI E DIVERSI

La India Pale Ale è uno stile di birra inglese caratterizzato dal profumo fortemente luppolato e dal palato altrettanto amaro. È uno stile tipicamente inglese, il quale con molte difficoltà è riuscito ad attirare l’attenzione di molti appassionati non inglesi. In passato, e a dire il vero ancora oggi, veniva associata alla classica birra inglese servita calda e senza schiuma. Basta leggere qualsiasi guida turistica sull’Inghilterra ed è immancabile questo commento. In verità non viene consumata calda, ma semplicemente non ghiacciata. La temperatura di servizio ideale di una IPA, acronimo di questo stile di birra, si colloca dai 10 gradi in su. Tutto dipende dalla percezione di amarezza della birra. Più sarà amara, più alta sarà la temperatura di servizio. Il motivo è molto semplice e abbastanza logico. Il luppolo nella birra può essere associato al tannino del vino. Nei vini il tannino è presente soprattutto nei vini rossi. Sono pochi i vini bianchi a possedere una componente tannica abbastanza percettibile, mentre sono svariati i vini rossi che possiedono tannino. Più tannino avrà un vino, più alta sarà la sua temperatura di servizio, altrimenti le basse temperature rafforzeranno la componente amara del tannino rendendolo troppo aggressivo, tanto che il vino rischia di essere imbevibile. Per lo stesso motivo una IPA vuole una temperatura di servizio più alta, in modo tale che l’eccessiva amarezza del luppolo, non renda la birra talmente pungente da inibire tutte le sue altre componenti organolettiche. Per quanto riguarda la schiuma, essenziale nella birra, anche qui vi è un motivo per cui viene giudicata assente. Intanto la schiuma c’è, ma consiste in una sottile striscia. Se la birra è stata versata a dovere, non è ossidata e il bicchiere non presenta impurità, questa sottile striscia di birra sarà presente fino a giungere al fondo del bicchiere. Va anche detto che la schiuma in una IPA ha un ruolo meno importante rispetto alle altre categorie di birra. Il motivo è nella massiccia presenza di luppolo delle IPA, che ha valore di antiossidante. La schiuma serve a proteggere la birra dall’ossigeno. La birra, infatti, teme tantissimo l’ossigeno a contatto con il quale si ossida. Assieme alla schiuma esiste un altro antiossidante presente nella birra, il luppolo, che però, per compiere la sua azione antiossidante, deve essere presente in ingenti quantità. Cosa che succede soltanto con pochi stili di birra, tra i quali le IPA.

Alle IPA si è ispirato un altro stile di birra prodotto negli Stati Uniti, le APA, acronimo di America Pale Ale. Sono due stili simili, ma non uguali, come potrebbe sembrare in un primo momento, e la differenza non è soltanto geografica.

La prima differenza che risalta subito alla vista è il colore. Le IPA sono biondo opaco e le APA sono ambrate. Questa differenza cromatica si deve alla tostatura del malto. Il malto utilizzato per produrre le APA viene tostato più lungamente. A conseguenza di ciò, le APA saranno birre più maltate, vale a dire che possiederanno una maggiore morbidezza tattile in bocca, una componente zuccherina maggiore, che farà da controbilancio all’amaro del luppolo, e una sensazione gustativa leggermente caramellata, che può toccare punte di tostatura.

La seconda differenza sta nella varietà di luppolo utilizzato. La miscela utilizzata nelle APA ricorda vagamente gli agrumi e possiede un profumo avvolgente e più dolce. Nelle IPA diversamente il profumo del luppolo, è meno avvolgente, più secco, diretto e decisamente floreale.

Queste differenze rendono questi due stili abbastanza diversi. Tanto che la temperatura di servizio di una APA sarebbe bene che fosse leggermente, solo leggermente, più bassa di una IPA, poiché possiede una componente maltata più spiccata e quindi più dolce, che basta di per sé come controbilancio al luppolo. Inoltre la schiuma qui deve essere presente in maggiore quantità, poiché è vero che possiede grandi quantitativi di luppolo, ma è anche vero che più il malto viene tostato, più si va incontro alle ossidazioni.

In linea di massima è facile distinguere una APA da una IPA, ma si aggiunge un problema non indifferente. Non vi è nessuna legge chiara e completa, che regola come denominare i vari stili di birra. Di conseguenza molti produttori di microbirrifici o birrifici artigianali, soprattutto in Italia, producono APA, che però vendono come IPA. In Italia, infatti, la maggioranza delle IPA prodotte sono delle APA. Lo stesso accade in altri paesi, come in Inghilterra. È ovvio che non essendoci delle vere e proprie regole per la classificazione della birra, se un produttore inglese decide di dare un tono più maltato alla sua IPA, continuerà a chiamarla IPA, nonostante sarebbe più consono il termine APA

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