È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“JESUS ON THE ROAD”
11 Gen 2014 10:08
La Via Crucis, dal latino “Via della Croce” anche detta “via dolorosa” è un rito della Chiesa Cattolica con cui si ricostruisce il percorso doloroso di Cristo. La vera Via Crucis, un tempo, comportava la necessità di recarsi nei luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Le rappresentazioni dei vari episodi dolorosi, accaduti lungo il percorso, contribuivano a coinvolgere gli spettatori con una forte carica emotiva.
Anche questo evento religioso: “Jesus on the road”. svoltosi il 31 Agosto del 2013 a Marsala, ha avuto, in un certo senso, lo stesso scopo. Vi hanno partecipato i “Cavalieri della Luce” persone che si impegnano in varie iniziative di evangelizzazione, testimoniano la gioia di Cristo Risorto, con “Nuovi Orizzonti,” comunità ecclesiale internazionale, fondata da Chiara Amirante e riconosciuta dalla Chiesa.
Jesus on the road, rispetto alla Via Crucis tradizionale, è stato realizzato in chiave moderna ed ha inteso coinvolgere il popolo spettatore con una carica emotiva fortissima e scuotere la gente indifferente alla fede, ai problemi e ai pericoli della nostra società, toccando temi come la droga, l’aborto, l’alcool, la miseria, la fame, la criminalità ed altro ancora.
Quest’esperienza è stata come un terremoto che ha quasi sconvolto i cittadini marsalesi. Noi abbiamo preso parte e ricostruito anche emotivamente l’evento, quasi a rivivere e sentire dentro il peso della sofferenza e del dolore di Cristo, vissuto 2000 anni fa, in quel percorso verso il Golgota. dove lo avrebbe aspettato il compiersi del suo destino di salvezza per l’umanità.
E proprio in questo percorso fatto per la via principale del centro storico di Marsala abbiamo notato con amar4ezza e delusione, che la via per accettare Cristo e il suo immenso amore, dopo 2000 anni di storia, è ancora lontana e piena di miscredenza. In quel tempo non credevano nel figlio di Dio venuto a salvarci, lo ingiuriavano, lo deridevano. Ancora oggi la reazione di una parte della cittadinanza marsalese assume atteggiamenti analoghi. Quando Gesù, interpretato da un componente del gruppo si prostrava a terra, nessuno tendeva la mano per aiutarlo e bloccare quei soldati che, con ferocia, lo frustavano. Questo mi fa pensare che l’indifferenza umana, per una arcana paura, non fa altro che calare il sipario sulla fede in Cristo.
Confido nel fatto che qualsiasi esperienza vissuta nel giusto modo o compresa negativamente, faccia comunque riflettere. Il messaggio che si è voluto dare era quello di far capire che Gesù non è morto sulla croce 2000 anni fa per redimerci e adesso siamo tutti sereni, anzi si è addossato i peccati di tutta l’umanità; anche oggi lo mettiamo in croce ogni volta che cediamo all’alcool, alla violenza, alla droga, ogni volta che mettiamo a rischio quella vita, che egli ci ha donato con ineguagliabile amore! E ricordiamoci sempre che la vita è il dono più prezioso che abbiamo ricevuto.
Riflettendo su tutto ciò, mi chiedo : cosa è cambiato in poco più di 2000 anni nell’animo umano? Penso che il cammino sia ancora lungo e difficile per arrivare alla luce, ma con le azioni, anche forti, è possibile riuscire a scuotere dal torpore quegli animi che ancora non riescono a fare nemmeno un piccolo passo verso la luce, piccoli gesti e semplici parole a volte bastano a recuperare persone lontane dalla luce di Cristo!
Personalmente da giovane 17enne, ho vissuto questo evento con tanta commozione e al stesso tempo per me, è stato molto significativo perché in quel momento ho compreso la sofferenza che ha provato Gesù dando la sua vita per noi, e guardare la gente attorno a Lui così indifferente mi ha fatto capire che nella nostra vita non mettiamo al primo posto Dio ma il nostro “IO” , i valori materiali che ci allontanano inesorabilmente dalla fede. La gente rifiuta di credere pienamente nel figlio di Dio, morto per salvarci dai nostri peccati e che il maligno ci tenta ogni giorno.
Il messaggio che io vorrei dare è che Dio c’è per aiutarci, per renderci umili, e soprattutto per darci il suo amore. Vorrei proporre a tutti e soprattutto ai giovani come me un pensiero, affinché si possa “VIVERE la parola di Dio in maniera semplice, nella gioia e nella carità: “ Seminate. Seminate molto il grano della speranza! Seminate il vostro sorriso, la vostra energia, il vostro coraggio, il vostro entusiasmo. Seminate tutto quello che c’è di bello in voi, le più piccole cose : ogni granellino arricchirà un piccolo angolo della terra!
Giovanna Graffeo 4AS – IISS Giovanni XXIII – Cosentino Marsala
Referenti proff
Angileri Maria
Cudia Clara
© Riproduzione riservata