È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
APPELLO “PER IL RISPETTO DEGLI ANIMALI E DEI RANDAGI”
13 Gen 2014 06:21
Le Associazioni Animaliste firmatarie del presente Appello condividono le considerazioni formulate negli scorsi giorni dall’AIDA Iblea in merito alla pubblicazione dell’Avviso Conoscitivo inerente la gestione del Rifugio Sanitario Comunale del Comprensorio di Ragusa.
L’Avviso in oggetto contiene difatti delle gravi incongruenze e delle palesi contraddizioni che non aiuteranno le Associazioni nella loro difficile attività di contrasto al randagismo e soprattutto non consentiranno di raggiungere un livello sufficiente di cura, di mantenimento e di preparazione “all’adozione a buon fine” degli stessi.
D’altronde non facilitare un percorso lineare per la cattura e il ricovero, non prevedere il ricovero delle cucciolate e delle cagne gravide e non prevedere alcun servizio in favore dei gatti appare veramente un non-senso che lascia senza parole.
Si possono gestire i Rifugi anche senza risorse economiche, anche senza figure professionali, anche senza farmaci e senza l’aiuto degli Enti pubblici ma troppe volte queste esperienze “ai limiti della disperazione” producono realtà gestionali che rasentano il maltrattamento degli animali stessi e allo stesso tempo rappresentano un vergognoso “scaricabarile” da parte dei Comuni nei confronti degli animalisti; come se il problema del randagismo fosse responsabilità di chi è sensibile nei confronti degli animali e non fosse invece un obbligo istituzionale degli Enti pubblici ed un dovere etico di ogni singolo cittadino.
I Rifugi Comunali chiaramente hanno bisogno di essere gestiti con risorse appropriate che siano adeguate ai livelli del servizio che si vuole raggiungere.
Se si vuole raggiungere come fine la “sopravvivenza” a vita dei randagi presso i canili è sufficiente comprare farmaci e alimenti limitati, è sufficiente affrontare solo superficialmente i loro problemi di salute, è sufficiente lasciarli vegetare all’interno dei loro box come animali da discarica, è insomma sufficiente considerarli alla stregua di “rifiuti ingombranti” da accumulare all’interno di pseudo lager.
Se invece l’obiettivo che un Ente pubblico si pone è quello di fronteggiare l’emergenza randagismo con strumenti idonei e utili che riescano a moltiplicare il livello di adottabilità dei randagi, e quindi paradossalmente far risparmiare il Comune, allora è necessario “ascoltare” le esperienze di chi conosce in maniera approfondita la problematica, di chi da 5, 10, 15 o 30 anni si occupa di raccogliere animali “gettati” per strada, di chi sa catturare un randagio cercando di evitargli gravi traumi che lo renderebbero inadottabile a vita e di chi ha scelto nella propria vita di dedicarsi professionalmente alla socializzazione e alla rieducazione dei cani.
L’improvvisazione, la “tuttologia”, la superficialità e il taglio di spesa non supportato da dati oggettivi non producono mai “risparmio” ma solo disordine, mala gestione, equivoci, difficoltà su difficoltà e soprattutto nel nostro caso solo perdita di tempo e di esperienze preziosissime.
D’altronde, al contrario di quanto a volte si mormora negli uffici pubblici, le nostre Associazioni si sono, da sempre, interessate sia alla tutela e ai diritti degli animali sia, in maniera altrettanto attenta e ragionevole, alla sicurezza dei cittadini e alla “costruzione” di un corretto rapporto fra umani e animali.
ASSOCIAZIONE ATHALIE’ PARCO CANILE
ASSOCIAZIONE FRIDA
ASSOCIAZIONE IBLEA DIRITTI ANIMALI – AIDA
ASSOCIAZIONE LA RAGNATELA
FEDERAZIONE ITALIANA BENESSERE ANIMALE – FIBA
ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI – ENPA di SANTA CROCE CAMERINA
LEGA NAZIONALE DIFESA DEL CANE
LEGANTIVIVISEZIONE – LAV
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