IL TELEFONINO, COMPAGNO INSEPARABILE “ UN NEMICO NASCOSTO”

Negli anni passati si guardava al futuro e agli anni 2000 come al raggiungimento di una nuova meta, di un traguardo che l’intera umanità si prefiggeva di raggiungere. L’uomo tramite la scienza avrebbe fatto clamorose scoperte specialmente nel campo dell’informatica e dell’elettronica. E così è stato: ma dobbiamo però fare molta attenzione, perché dietro a delle cose che ci sembrano belle e buone si nascondono spesso dei difetti che nei primi tempi non si vedono.

La storia  è maestra, leggendo nel passato, prendiamo come esempio la scoperta negli anni ‘50, di un materiale leggerissimo e molto utile nella lavorazione industriale di manufatti edilizi. Questo materiale si chiamava amianto, che ha trovato un largo ed esteso consumo in tutto il mondo. Ancora oggi basta alzare lo sguardo per constatare che molti tetti di grandi magazzini sono costruiti con eternit fabbricati con amianto.

Bene, dopo circa venti anni di utilizzo e commercializzazione di questo materiali si viene a scoprire che esso è altamente cancerogeno,  causando le prime vittime nelle stesse industrie costruttrici, e con una ripercussione negli anni futuri fino a oggi, tanto da piangerne ancora le gravi conseguenze.

Così potrebbe essere con i nuovi sistemi elettronici e di comunicazione, come ad esempio i telefonini.

I telefoni cellulari sono nati per potere agevolare la comunicazione tra persone in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo dove ci si trova,  e di per se sono utilissimi in tutti i settori, sia nell’ambito lavorativo che nell’ambito familiare, però questo dipende solo dall’utilizzo che ogni persona ne fa.

La società consumistica e moderna ci porta a pensare, principalmente tramite i mezzi di comunicazione, che è indispensabile stare al passo con i tempi; così le industrie immettono nel mercato continuamente nuovi prodotti di ultima generazione che stimolano le persone ad acquistarli tanto da farli apparire indispensabili ma comunque potrebbero essere utili solo per certi tipi di attività.

Infatti, si assiste anche nel nostro piccolo ambito familiare a sconsiderati acquisti di telefonini di ultima generazione regalando anche a dei bambini di 10 anni dei cellulari molti costosi.

Questo sembrerebbe non arrecare danno se non a livello di economia familiare  ma da alcuni studi non tanto pubblicizzati probabilmente non è così.

Documentandomi in tal senso ho avuto modo di scoprire un settore a me sconosciuto e che ci deve fare riflettere tutti, infatti già esistono casi di ammalati di cancro e di invecchiamento precoce per elevata esposizione a radiazioni elettromagnetiche.

 Si sa per certo, infatti, che i cellulari emettono radiazioni elettromagnetiche ad alta potenza, come quelli dei forni a microonde che emettono delle radiazioni, come anche tutte le antenne di trasmissione.

Tutto questo causa un’ inquinamento dannoso alla salute detto elettrosmog.

Ci sono stati degli studi depositati anche ad un convegno tenutosi ad Erice che dimostrano che  piccole dosi ripetute di radiazioni si accumulano e provocano lesioni ai tessuti specialmente alle cellule del cervello.

Utilizzare il telefonino troppo spesso equivale a mettere proprio sulla testa una sorgente di microonde ad alta intensità e ciò è un gesto sconsiderato, specialmente se questo viene utilizzato da bambini che lo usano solo come un giocattolo.

Anche qualche società consigliava di non puntare l’antenna del telefonino sulle zone delicate del corpo come vicino al cuore, all’addome, agli organi vitali in genere.

Penso che non sentiremo mai parlare, o quando meno per ora dei danni causati da elevata esposizione a radiazioni elettromagnetiche specialmente causate da telefonini, questo per gli elevati interessi economici di tutte le industrie costruttrici.

Per concludere vorrei dire, che la migliore cosa sarebbe utilizzare i telefonini, che sono ormai quasi indispensabili e utili, prendendo alcuni accorgimenti come per esempio non darlo ai bambini, usare il cellulare a viva voce o utilizzando l’auricolare o poggiarlo solo per pochi minuti alla testa in modo da allontanare e ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni.

ALUNNO: Davide Foderà

CLASSE: 1^ B

I.T.C. “Garibaldi” di MARSALA

Ref. prof. Teresa Titone

 

 

 

 

 

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