LA PROPOSTA DEL PIANO DI RIEQULIBRIO VA INTEGRATA

        In merito alla rimodulazione del Piano di Riequilibrio decennale che è sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale riteniamo che la proposta dell’Amministrazione, presentata in Commissione, vada modificata ed integrata.

    In primo luogo, il fatto che ci si trova, a distanza di soli sei mesi dalla prima rimodulazione e con il Piano precedentemente votato non ancora approvato, dimostra la particolare e preoccupante situazione finanziaria nella quale si trova ancora il Comune di Modica, elemento che dovrebbe fare seriamente riflettere quanti pensano e dicono che la crisi sia stata superata, come fatto dal Sindaco in occasione della conferenza stampa di fine anno.

   In primo luogo non si può sfuggire ad una dato di partenza, più volte sottolineato dalla Corte dei Conti e che riguarda il fatto che il Comune di Modica non riesce, in un momento nel quale si riducono drasticamente i trasferimenti dello Stato e della Regione, a riscuotere non oltre il quaranta per cento dei propri tributi di competenza nell’anno e non oltre il venti per cento di quelli iscritti tra i residui attivi.

    Accanto alla lotta all’evasione, sulla quale siamo d’accordo, ma che vorremmo più concreta e meno propagandata, esiste una mole di crediti, per oltre quaranta milioni di euro, per Tarsu, Ici e canoni acqua iscritti in bilancio e da riscuotere; la loro mancata riscossione conduce inevitabilmente ad una carenza di liquidità che produce l’indebitamento dell’ente; approntare una task force e incrementare la rateizzazione in un periodo di crisi di famiglie ed imprese ci pare una soluzione immediata ed elementare che debba essere presa in considerazione, in alternativa a poco chiari progetti di esternalizzazione della riscossione coattiva.

   Inoltre, riteniamo grave il silenzio calato sul fatto che ancora oggi il bilancio di previsione 2013 registra il parere non favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, a causa del ritiro di un parere positivo dato in Consiglio.

   Di fronte ad una situazione straordinaria non riteniamo né adeguata né sufficientemente motivata la proposta dell’Amministrazione, nel momento in cui si prevede la conferma dell’incremento delle entrate, dovute anche agli aumenti dell’Imu e dell’addizionale Irpef già in vigore, somme di difficile riscossione come dimostrano i risultati delle riscossioni dell’Imu 2013, ed una insufficiente politica di contenimento della spesa. 

    Mentre si entra nei particolari sulle previsioni di diminuzione della spesa nel campo dei consumi comunali, nulla viene indicato se e in quali settori delle spese non obbligatorie, quali contributi per sagre e feste, si intende economizzare per ridurre il disavanzo del Comune. Né possiamo condividere, come già manifestato in altre occasioni, il ripristino della stessa spesa del 2012 da destinare alle indennità e ai gettoni di presenza degli amministratori e dei consiglieri, poiché riteniamo che da qui debbano venire segnali di risparmio vero, mediante forti riduzioni. 

 

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