AIL “SFRATTATA” DAL COMUNE DI RAGUSA. INCREDIBILE MA VERO

Presenteremo un’interrogazione consiliare perché non troviamo corretto il metodo con cui l’Amministrazione comunale di Ragusa si è mossa praticamente “sfrattando” l’Ail dalla sede che era stata messa a disposizione dallo stesso Comune negli anni scorsi. Troviamo incredibile e fuori da ogni regola civile quanto viene denunciato oggi dagli organi di stampa, cioè l’ingresso di personale non meglio identificato, che sarebbe entrato all’interno della sede assegnata all’Ail, a Largo San Paolo, infrangendo non solo le regole della buona educazione ma probabilmente anche quelle del codice penale visto che, quantomeno, l’associazione doveva essere avvisata. Ed invece sedie, mobili e altre apparecchiature sono state spostate in un altro posto, senza che l’Ail ne sapesse nulla. Troviamo davvero incredibile e fuori da ogni motivazione plausibile la scusa addotta dall’assessore ai Servizi Sociali che dice di essere entrato perché non sapeva che quello spazio era stato assegnato all’Ail e che soltanto dopo, il funzionario comunale competente ha spiegato che invece tale assegnazione c’era. Significa che al Comune di Ragusa la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra? La vicenda, che l’Amministrazione comunale vuol liquidare con una malcelata disponibilità a discutere, va invece approfondita in tutti i suoi particolari perché, al di là delle belle parole di cui i nostri amministratori, un giorno si e l’altro pure, si riempiono la bocca, quel che conta sono gli atti amministrativi. E a fronte di un’assegnazione formale avvenuta negli anni scorsi ad opera dell’Amministrazione Dipasquale, c’è una lettera, nero su bianco, con cui l’assessore al ramo chiede indietro le chiavi della sede per destinarla ad altro scopo. L’Ail da decenni opera in città nella continua e meritevole azione di sensibilizzazione contro la lotta alle leucemie e lo fa ad opera di privati volontari che investono risorse economiche proprie. Organizza iniziative, manifestazioni, concerti e l’immancabile raccolta fondi per Natale e Pasqua. Il Comune aveva dunque fatto bene a cedere uno dei tanti locali di propria proprietà per svilupparne le attività sociali che porta avanti l’associazione. Troviamo dunque assolutamente incredibile che si sia deciso di tornare indietro e buttar fuori chi ogni giorno impiega il proprio tempo libero facendo volontariato. Ci rivolgiamo al sindaco, sperando che sia più ragionevole di alcuni suoi collaboratori, affinché comprenda le ragioni positive che erano state evidenziate alla base dell’affidamento del locale comunale all’Ail e speriamo che decida diversamente. Intanto, con la nostra interrogazione, chiediamo di conoscere tutti i particolari e l’eventuale scambio epistolare tra Comune e associazione.

 

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