È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CONSUMMATUM EST!
13 Feb 2014 22:01
Giovedi 13 febbraio è il giorno della verità, il giorno più lungo del PD dell’era Renzi; contrariamente a quello che qualcuno si aspettava, Letta ha reagito al pressing sempre meno velato da parte della nuova segreteria per farsi da parte, con una resistenza sempre più decisa del proprio ruolo.
Ieri, dopo il faccia a faccia ha addirittura forzato la mano con una conferenza stampa in cui ha presentato la piattaforma per il nuovo governo, per il Letta-bis.
I due leaders manifestano, pur nella diversità di carattere e temperamento, una tempra da veri duri!
Ma la Direzione Nazionale oggi si è espressa per dare il via libera a Renzi per formare lui il nuovo governo; comunque la decisione non è stata indolore! Letta ha tenuto duro fino alla fine, solo dopo la decisione della Direzione ha deciso di rassegnare le dimissioni.
Renzi aveva già praticamente ottenuto il nulla-osta da tutti gli attori politici, sia dai partiti che compongono la maggioranza (NCD, Scelta Civica) sia da Napolitano: tutti hanno dichiarato la loro sostanziale neutralità, la partita si è giocata solamente dentro il PD!
Le parti sociali poi si sono addirittura scommesse in anticipo, sia la Camusso che Squinzi negli ultimi 5 giorni hanno criticato con forza il governo Letta, di fatto esprimendo la propria preferenza per l’avvicendamento a palazzo Chigi.
La “base” del partito invece, a giudicare dai giudizi espressi tramite i social network, ma anche dai sondaggi on line dei maggiori quotidiani è fortemente perplessa se non addirittura contraria alla “staffetta” senza passare dalle elezioni … Vero è che molti perplessi lo sono per timore che Renzi si “bruci”, quindi non per sfiducia nel segretario, piuttosto per tutelarlo, ma il problema del “trauma” rimane, Massimo Gramellini nella sua rubrica quotidiana sulla Stampa “Buongiorno” ha espresso con l’arguzia solita lo status dei militanti e simpatizzanti democratici.
In effetti l’avvicendamento alla presidenza del consiglio costituisce un clamoroso azzardo per una serie di motivi:
-intanto sarebbe stato più comodo rivestire il ruolo “dell’allenatore” distinguendolo da quello “del centravanti”;
-Renzi poi si scommette in prima persona sul doppio fronte delle riforme istituzionali (da fare con parte dell’opposizione) e del governo (da portare avanti con pezzi di maggioranza che però alle prossime elezioni saranno sul fronte opposto);
-l’interlocutore principale delle riforme avrà ora un incentivo in più a lasciarlo con il cerino in mano proprio in mezzo al guado atteso che con questo passaggio politico in un sol colpo si è azzoppato Letta e si è esposto in prima persona Renzi;
-Renzi con questo passaggio, benché sostenuto da una ampia maggioranza della direzione del PD (136 si 16 no) ha prestato il fianco alle accuse di ambizione e di sete di potere che hanno appannato l’immagine vincente e seducente che era uscita dalle primarie.
E allora per dirla con lo stesso Renzi … chi glielo ha fatto fare?
La motivazione politica prevalsa nella Direzione Nazionale del PD è quella di passare da un governo con scadenza annuale a un governo che si proietta su tutta la durata della legislatura e che dovrebbe servire per le riforme; anche se non credo che sarà così semplice fare metabolizzare al popolo delle primarie la delusione per questo rapido epilogo del percorso di Renzi verso la presidenza del consiglio.
Il problema è che il successo plebiscitario di Renzi alle primarie ha di fatto legato il destino del partito e quello del leader in modo inscindibile cosa che riversa sulla decisione della direzione una responsabilità ancora più delicata.
E adesso? L’unico modo per Renzi di riconquistare il consenso di cui finora ha goduto “sulla fiducia” è correre; per usare una espressione da slogan pubblicitario dovrà “stupire con effetti speciali”!
Non gli sarà perdonata nessuna esitazione, nessun rinvio, nessun insuccesso anche parziale …
Insomma Renzi dovrà dimostrare di avere una “marcia in più” per evitare la “marcia funebre”!
© Riproduzione riservata