LA SCISSIONE E’ LA SOLUZIONE???

 

Cari Sandro e Titta, ci siamo confrontati altre volte su questo argomento e sapete che ho una visione diversa dalla vostra; secondo me semplicemente la società va letta con una griglia completamente diversa da quella utilizzata nel “secolo breve” dove la dialettica politica passava tra occidente e oriente, tra economia di mercato ed economia pianificata, tra contadini e braccianti, tra capitale e lavoro etc …

La società può essere ancora letta in questa chiave? Io credo che lo scarso appeal della sinistra in gran parte sia dovuta proprio al fatto che non è riuscita in modo tempestivo a “leggere” la realtà sociale con nuove “lenti” …

Il problema non è quello della fedeltà ai valori di riferimento della sinistra che sono fortemente radicati dentro di noi, ma il modo di coniugarli in una società che evolve in modo vertiginoso …

Oggi il discrimine sociale su cui impostare dialetticamente il ragionamento politico passa per altre dualità: Paesi emergenti/Paesi in declino demografico, Finanza speculativa/Economia reale, Produttori/Intermediari/Consumatori etc.

La sinistra in cui (secondo voi impropriamente) mi identifico ha per 30 anni eluso culturalmente il problema o utilizzando lo schermo della diversità etica (che adesso, cavalcato da altri –M5S- ci si è ritorto contro), o aggrappandosi nostalgicamente al “come era verde (pardon “rossa”) la mia valle” …

E intanto gli operai del nord sceglievano la lega e gli imprenditori agricoli del meridione venivano conquistati dal pragmatismo del cavaliere …

Tutta colpa dei “democristiani” del centrosinistra? 

Siamo sicuri che sia conducente “la scissione” ?

O non è deleterio continuare a fare politica con lo sguardo rivolto al secolo scorso, e quando dico questo parlo dell’incapacità di inverare i “nostri” valori nella società odierna impegnandosi a coniugare per esempio il concetto di “difesa del lavoro” con quello di “meritocrazia”, quello di “giustizia sociale” con quello di “scarto generazionale”, quello di “diritti acquisiti” con quello di “equità”, quello di “produttività” con quello di “giusta mercede”, quello di “libertà di impresa” con quello di “tutela dei beni comuni” … etc.

A proposito dello scoramento destato dalla direzione nazionale del PD di ieri, di cui ho già scritto, questo episodio dimostra pienamente che la scissione del partito della sinistra non è più all’ordine del giorno se è vero, come è vero, che quella decisione ha trovato concordi tutte le posizioni del partito a partire da coloro che si collocano a sinistra e riscuote consensi perfino in gran parte di SEL che sembra tentata a rivedere la propria posizione di opposizione… 

Non confondiamo i nostri “desiderata” con la realtà! 

Un saluto affettuoso.

 

 

 

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