NUOVA LEGGE SUI CONSORZI DI COMUNI? UN ABORTO A DETTA DI TUTTI

Prime vittime della legge sull’abolizione delle province in discussione all’Ars. Cadono infatti le aree metropolitane di Palermo, Catamia e Messina mentre le nove province restano senza alcuna guida in quanto i commissari sono scaduti. Per la verità in aula si è gridato allo scandalo non appena si è sparsa la voce che il Govenro li aveva già rinominati in tutti e nove i capoluoghi di provincia.

Per il resto si discute in Assemblea una legge senza capo nè coda che interessa solo alcuni comuni nelle province dove grosse municipalità sperano di sbarazzarsi dei capoluoghi “rivali” da anni; intanto sulle procedure e sui risultati regna la più grande confusione anche perchè non è ben delineata la dimensione del Consorzio nè sono chiari i sistemi di gestione degli stessi specie quando si dovranno discutere di argomenti che interessano pochi comuni anzichè tutta l’aera provinciale.

Questo a maggior ragione dove i consorzi saranno fatti con centinaia di comuni con interessi diversi tra loro e con la tendenza a consorziarsi con organismi locali confinanti anche se di altre province.

Per il resto confusione assoluta con il solo risultato che l’abolizione degli Enti intermedi porterà a casa un solo risultato sicuro: La fine dell’identità culturale territoriale che, si voglia o no, ogni provincia in atto rappresenta.

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