NUOVO GRIDO D’ALLARME DEL CDA DI “ISOLE IBLEE”

Un nuovo grido d’allarme del consiglio di amministrazione del parco commerciale “Isole Iblee”. Giovedì 27 febbraio, alle 11, negli uffici di contrada Mugno, il Cda incontrerà il direttore dell’Irsap. A quest’ultimo sarà rappresentata la più totale indifferenza da parte dell’ente nei confronti delle esigenze delle aziende. “Più volte, nel corso di questi ultimi anni – è scritto in un documento del Cda – sono stati presentati vari punti di assoluta priorità. Nessuno di questi è mai stato preso in considerazione, come ad esempio le questioni riguardanti l’illuminazione pubblica, la videosorveglianza, le fibre ottiche, la metanizzazione, e altro ancora. Anzi, nel piano triennale degli investimenti, l’Irsap, nelle altre province, sta realizzando quelle infrastrutture innovative che da qualche anno chiediamo a gran voce qui a Ragusa, vedi i progetti di Termini Imerese, Carini, Gela, Catania, ecc. A Ragusa nove progetti impegneranno oltre 20 milioni, ma sono stati tutti pensati, progettati e deliberati senza alcuna concertazione con il territorio e le imprese. Ci si augura comunque che prevalga la consapevolezza che l’Irsap esiste in quanto al servizio delle imprese e che solo una visione organica e concertata può favorire davvero lo sviluppo delle attività produttive”. “Isole Iblee” evidenzia, poi, come purtroppo si debba continuare ad assistere alla promulgazione di leggi spudorate. E’ stata infatti emanata, qualche mese fa, la legge regionale n. 17 del 8 ottobre 2013 per modificare la norma che un anno prima aveva istituito l’Irsap. Quali possono essere gli importanti motivi che hanno spinto i legislatori a modificare una legge ancora così giovane? “Aumentare le poltrone per i membri della consulta dell’Irsap – chiarisce “Isole Iblee” – che da tredici passano a diciannove. Ma la fretta nel promulgare la legge di modifica è stata tale che nessuno si è sognato di rileggerla creando, all’art. 6, comma 1, lettera d), una situazione perfettamente paradossale. Questo rende evidente che l’intento esclusivo dei legislatori non era di fare bene la legge ma quello di fare bene le poltrone che si “dovevano” aggiungere all’Irsap. In quale modo si può sperare di ottenere risposte per le nostre imprese se sono questi i chiari di luna?”. 

 

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