NAPOLITANO A CATANIA

È atterrato martedì 25 febbraio, alle 18.40, l’aereo di Stato con a bordo Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Erano 14 anni che un Capo dello Stato non veniva in visita a Catania.

Ad attenderlo, all’aeroporto Fontarossa il prefetto di Catania, Maria Guia Federico, oltre al sindaco, con cui si è recato a una cena organizzata in pompa magna.

La visita durerà tre giorni, in ognuno dei quali si evince la contraddittoria in ogni sua sfaccettatura d’organizzazione.

La giornata di oggi è iniziata con la visita in Comune per la firma dell’accordo sul Distretto della Sicilia del Sud est insieme al vice presidente nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, il manager e presidente onorario di Stm Pasquale Pistorio e il presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Erano presenti tra gli altri il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e i sindaci  di Siracusa, Giancarlo Garozzo, e di Ragusa, Federico Piccitto.

Si dovrà discutere di alcuni argomenti considerati fondamentali dal primo cittadino etneo: l’istituzione del Distretto della Sicilia orientale e la realizzazione dell’autostrada Catania – Ragusa.

Appassionato l’intervento di  Ivan LoBello, vicepresidente di Confindustria, il quale ha dichiarato: “Occorrere mettere a sistema le risorse presenti e non possiamo relegare ai margini la lotta all’illegalità e alla corruzione. Sotto questo profilo la Sicilia ha fatto enormi passi avanti. Ma non possiamo non occuparci delle periferie delle nostre città e della marginalità di alcune fasce di popolazione. Il tema centrale rimane però la scuola. Troppo ancora il divario tra Nord e Sud”.
Subito dopo l’appuntamento di Palazzo degli Elefanti, il presidente si è spostato in cattedrale per una visita in forma privata e per lasciare una calla bianca alla Santa protettrice.

Nel pomeriggio, alle 16, parteciperà, nell’ex monastero dei Benedettini, alla cerimonia di apertura dell’Anno Accademico.

Per l’occasione in questi giorni il Monastero è stato messo sotto sopra dal fervore dei preparativi, i corridoi da dove passerà il corteo tornano a brillare come gli studenti non li hanno mai visti. Un intervento che non si vedeva da anni e che ha scatenato i commenti degli universitari sui social: «Facciamo che ad ogni nuovo premier si fanno le pulizie, allora sì che sarà splendido splendente». Come se studenti e studentesse, docenti, ricercatori e personale non meritassero degna pulizia degli ambienti che vivono ogni giorno. Non finisce qui. Alle 17,30, infatti, è in programma la visita allo stabilimento della STMicroelectronics, azienda italo-francese controllata per il 27% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che a Catania rappresenta l’azienda leader dell’Etna Valley, con i suoi 3.900 dipendenti, una delegazione dei quali lo scorso 13 dicembre si era recato a Roma per discutere con le istituzioni le dannose e lucrose conseguenze della privatizzazione, di licenziamenti e cassa integrazioni forzate.

Nel frattempo, mentre il presidentissimo passava da un incontro all’altro, da una stretta di mano all’altra, a piazza Stesicoro i rappresentanti del comitato dei ‘Cittadini e Cittadine Catanesi contro i Circhi Istituzionali e l’Austerity’ hanno fatto conoscere le ragioni del contro-corteo che ha riempito le strade principali.

Matteo Iannitti, già candidato sindaco contro Bianco per “Catania Bene Comune”, spiega che sarà soprattutto una manifestazione contro la crisi, un’iniziativa pacifica che vedrà il coinvolgimento anche degli studenti (sotto la sigla Giovane Rivoluzione) che apriranno il corteo che prenderà il via da piazza Roma.

“Potevano mostrare a Napolitano le tante crisi occupazionali del territorio, le persone che non arrivano alla fine del mese per colpa di quei governi che Napolitano viene a rappresentare”  aggiunge Iannitti “il sindaco Enzo Bianco ha deciso di fare una festa, ma non c’è niente da festeggiare”.

Domani, inoltre, in prefettura è in programma un incontro fra le sigle sindacali ed il prefetto Maria Guia Federico alla quale sarà consegnata la lettera che i lavoratori della Micron, la multinazionale americana che avviato un piano di esuberi in tutta Italia mettendo in mobilità oltre trecento persone, hanno scritto qualche giorno fa al capo dello Stato ripercorrendo le fasi salienti della vertenza. Oltre 419 dipendenti della società hanno manifestato silenziosamente occupando Piazza Università, ciascuno mostrando un cartello con la scritta «Esubero» e striscioni in cui si legge «Ridateci il futuro» e «Micron da eccellenze a eccedenze». 

Critiche al presidente della Repubblica sono arrivate anche dal Movimento 5 Stelle etneo: “Contestiamo la scelta del sindaco Enzo Bianco di ricevere a Catania, in pompa magna, il presidente della Repubblica”, si legge in una nota, “Durante il mandato di Giorgio Napolitano, l’Italia ha subito una massacrante politica di austerity, che ha messo in ginocchio i ceti più deboli e la nostra economia e si sono succeduti tre governi, espressione del pensiero unico e delle lobby bancarie. Noi non lo dimentichiamo”.

“Saremo presenti – si legge sempre nella nota – al corteo dei ‘Cittadini e Cittadine Catanesi contro i Circhi Istituzionali e l’Austerity’ e manifesteremo pacificamente insieme ad altre realtà associative e politiche e agli studenti, per gridare un fermo no alla visita di Napolitano nella nostra città”.

 

 

 

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