ABOLIZIONE PROVINCE AL SENATO IL GOVERNO CHIEDE E OTTIENE LA FIDUCIA

Mentre in Sicilia l’abolizione delle provimce si può considerare cosa fatta ma con una legge che fa acqua da tutte le parti, a livello nazionale le cose sono ancora più complicate perchè le idee (politiche) su come procedere sono poche ma confuse. Stiamo parlando di un Ddl che mercoledi pomeriggio è passato al Senato in quanto il Govenro ha posto sul provvedimento la quesione di fiducia per non sottostare all’ostruizionismo dell’opposizione.

Viabilità intercomunale, acque interne, polizia locale, etc etc (esclusa l’edilizia scolastica) restano di competenza dei Consorzi ma la confusione è tale che per capirci qualcosa ci vuole davvero molto.  Del testo si potrà parlare con maggiore cognizione di causa quando la settimana entrante sarà discusso alla Camera sempre che anche in quel ramo del Parlamento il Governo non reitererà la richiesta della fiducia. Se si doveva procedere all’abolizione per i fini del risparmio si è scelta proprio la strada sbagliata perchè non si risparmierà proprio nulla in quanto personale, gestione strutture, competenze intercomunali resteranno anche se accorpate con i Consorzi che a loro volta per funzionare hanno bisogno di supporti tecnico-amministrativi senza addossare tutto sui comuni che piangono già di loro.

Insomma si risparmieranno solo i soldi per tremila amministratori locali ma presidenti, consiglieri, apparato burocratico avranno un super lavoro (oltre a quello comunale) che vedrete saranno posti davanti ad un bivio: o li dobbiamo pagare per i compiti aggiuntivi o non funzionerà nulla nei nuovi organismi. Bastava ai fini del risparmio non abolire le province ma snellirle, farle diventare organismi tecnici di gestione intercomunale con un presidente eletto dal popolo scelto magari tra un sindaco o addirittura anche esternamente agli apparati comunali e una giunta scelta fra i consiglieri comunali con un rimborso spese.

Siamo maestri in Italia a complicare le cose e lo slogan dell’abolizione delle province è diventato ormai di moda per risparmiare nulla, per gettare nel caos gli enti intermedi e per acquisire una confusione planetaria per gestire le cose intercomunali. Che senso ha infatti afidare ai Consorzi l’edilizia scolastica e basta? Non può essre l’ediilizia scolastica a carico di ogni comune in cui è ubicata la struttura? E con quale organismo vanno gestite le scuole se non ci sono più le province? Insomma una situazione paradossale che solo in Italia può avere proseliti di così larga “maggioranza”,

Intanto non si riesce a varare un solo provvedimento per la crescita, per lo sviluppo, per la ripresa e nessuno si “azzarda” ad esempio a proporre una riduzione delle indennità parlamentari che sono le più alte al mondo e che avrebbero dato almeno la sensazione che anche i potenti del Paese contribuiscono alla riduzione dela spesa pubblica e del debito pubblico, uno dei più alti al mondo, mentre si aumentano le indennità per il trasporto persino dei deputati regionali.

Insomma lo sport preferito dell’Italia è ancora predicare bene ma razzolare male !

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