QUALE EUROPA … QUALE ITALIA … QUALE COERENZA?

A pochi giorni dalle elezioni per il Parlamento Europeo, con una campagna elettorale che ha lasciato sullo sfondo il tema principale, coinvolto solo nel dibattito riguardo alla permanenza o meno nel perimetro della moneta unica non c’è dubbio che la sorpresa è costituita dalla “variabile M5S” …

 

Grillo in effetti è stato il leader che più di tutti ha “forzato” in questa campagna elettorale che altrimenti sarebbe stata un lungo e noioso sbadiglio stante l’indifferenza (se non addirittura aperta diffidenza) con cui l’Europa viene vista dalle nostre parti.

 

Grillo, consapevole di ciò, ha occupato la scena “ad ampio spettro” riproducendo sia nei toni che negli argomenti esattamente la campagna elettorale di un anno fa!

Di fatto ha dato la preponderanza agli argomenti nazionali, alla pars destruens, utilizzando una modalità comunicativa aggressiva e fortemente caratterizzata da spunti ironici e sarcastici …

 

Adesso che la campagna elettorale è agli sgoccioli viene da chiedersi: quale modello di Europa e d’Italia ha tracciato il M5S in questa campagna elettorale?

In campo europeo l’unica vera proposta (oltre al solito corredo di valutazioni di dubbio gusto sull’avvenenza della Merkel degna di ben altro clown …) ha riguardato l’intenzione di proporre il referendum sull’Euro, senza però una analisi di fattibilità istituzionale (è ratifica di trattato internazionale ex art. 75 Cost.?), ne una valutazione sulle conseguenza giuridico-contrattuali (contrariamente al 2001 quando la lira scomparve quindi necessariamente tutto fu convertito in euro, la nostra uscita non comporterebbe la scomparsa dell’euro cosa succederebbe a coloro che hanno contratto mutui in euro, a volte anche con banche estere, se il creditore volesse mantenere la valuta del contratto? E in caso di mantenimento di alcuni debiti in Euro quale sorte per quei debitori dopo la svalutazione della nuova lira?), ne economiche (la svalutazione potrebbe rendere competitiva la produzione italiana, ma ridurrebbe il valore del risparmio con grave pregiudizio dei piccoli risparmiatori, spesso persone anziane) …

 

In campo di politica nazionale gli interventi spaziano dal reddito di cittadinanza (senza però indicare come finanziarlo al di la di generici e risibili tagli al finanziamento della politica), alla revoca dell’expo (senza peraltro nessun accenno al danno creato per i soldi già spesi e per le penali per i contratti già perfezionati, ne al danno economico e di immagine davanti a tutto il mondo- 140 Paesi già aderenti), alla concessione dello stato di rifugiato in campi da allestire nei Paesi di provenienza (concetto semplice e deresponsabilizzante purtroppo in questa fase semplicemente velleitario), all’ abolizione di Equitalia (chiaro ammiccamento verso chi ha problemi fiscali),alla determinazione di andare subito al voto con la legge risultante dalla sentenza della Corte Costituzionale (praticamente un proporzionale puro che sostanzialmente riprodurrebbe aggravato lo stesso pantano attuale o obbligherebbe ad ulteriori alleanze spurie!), al generico richiamo all’impulso alle fonti di energie rinnovabili in sostituzione di quelle fossili …

 

Come si vede pochissimi impegni sulle ricette per gestire l’Italia, quasi niente su come fare per risolvere la crisi con un ulteriore paradosso politico: proprio il movimento che contesta il “mandato in bianco” dei parlamentari (pensato dai padri costituenti a garanzia della libertà di coscienza degli eletti), di fatto, non prospettando una ricetta chiara per il futuro dell’Italia in Europa, chiede agli elettori un mandato assolutamente “in bianco”!

 

Poche soluzioni e per niente argomentate, ma in compenso tutto questo infarcito da tante battute grevi ai limiti della decenza politica, in un discorso che stuzzica sempre la rabbia dei cittadini (e le motivazioni della rabbia di certo non mancano) in una forma di catarsi collettiva in cui i capri espiatori sono i partiti, i sindacati, i giornalisti e per definizione il “bene” è il Movimento e chi lo sceglie … un clichè già conosciuto in cui i cattivi erano “i comunisti” e il “bene” il “partito dell’amore” …

 

Una catarsi che individuando negli altri il male si autoassolve collettivamente da qualsiasi colpa, da qualsiasi contraddizione da qualsiasi incoerenza …

Qualche settimana fa Grillo affermava che i magistrati si sono mossi sull’expo perché si sentono spalleggiato dal M5S … si penserebbe a una piena fiducia nella magistratura … salvo poi a promettere il “processo on-line per politici, imprenditori e giornalisti” (esempio di sopraffina civiltà giuridica)?

 

Fino a qualche mese fa la partecipazione ai dibattiti in tv era un fatto gravissimo (“il vostro punto G”) punito nientemeno che con l’espulsione … una questione di principio! E adesso?

 

Grillo si presenta a Porta a Porta per il suo bravo “comizio” (“figurati se mi faccio intervistare”) dicendo che la RAI è “nostra” però ammette di evadere il canone da 3 anni … (un altro milionario che inneggia all’evasione fiscale, coerentemente con il fatto che nel 2008 si scagliava contro Visco per le dichiarazioni dei redditi inserite on-line “quella lista è una colonna infame” … i processi on-line invece sono un esercizio di garantismo!).

 

Il problema resta quello di sempre: Grillo va preso sul serio perché è un leader politico e quindi nella scelta pesano l’assenza di soluzioni e la disinvoltura delle affermazioni o è solo un contestatore e quindi gli va dato consenso solo perché evidenzia i tanti limiti delle altre forze politiche?

 

Ma nel secondo caso è congruo che si candidi con il suo movimento alla guida del Paese?

 

                                                                                                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

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