IL GENITORE IN DIFFICOLTÀ

Come spesso mi capita di sentire quando tengo corsi rivolti ai genitori “non è facile fare il genitore”, cosa del tutto vera soprattutto in un’epoca come la nostra dove, messo in discussione il metodo autoritario, il genitore si trova spesso disorientato rispetto alle misure da adottare, oscillando fra l’eccessivo concedere e la necessità, che da ultimo sopraggiunge, di dover reprimere per rimettere ordine o contenere le condotte dei figli che, a lungo termine, diventano ingestibili. Questo metodo, caratterizzato da un prevalere di permissivismo a cui in extremis sopraggiunge, in sostituzione, la richiesta di ordine e rispetto delle regole, purtroppo non dà grandi frutti. I bambini, o ragazzi, abituati per lo più a non ricevere limitazioni, difficilmente si adeguano quando queste vengono introdotte. La conclusione è, come spesso mi capita di riscontrare nei casi che seguo allo studio, un grande disagio sia per i genitori, che disperati per la difficoltà riscontrata non riescono a farsi ascoltare, sia per i figli che mostrano nervosismo, irrequietezza, oppositività. 

Come riporto in un mio libro non ancora edito, il rapporto di un bambino con le regole lo si costruisce fin da questo è molto piccolo per esempio attraverso il ritmo delle poppate e il ritmo sonno-veglia. La mancanza di ordine all’interno di questi ritmi biologici rende infatti disordinato anche l’equilibrio psichico generale del bambino. Lo è il caso per esempio di bambini che dormono poco e male la notte (per varie ragioni: l’abitudine a dormire nel lettone; un’impropria necessità a sentire il contatto con il corpo di mamma).

Le difficoltà che un genitore può avere con il proprio figlio possono essere di vario tipo: legate al modo di comunicare affetto; al modo di porre le regole; alla comunicazione e al dialogo in genere. Poiché la serenità e il benessere di una persona dipendono fortemente dalla qualità delle esperienze fatte in età infantile e adolescenziale, in particolare nel rapporto con i genitori, quando nel rapporto con il proprio figlio si riscontra qualcosa che non va, se nonostante i tentativi per porvi rimedio la situazione non cambia, sarebbe opportuno rivolgersi a un esperto. Per la mia esperienza posso dire che spesso situazioni che, se prese con molto più anticipo, si sarebbero risolte prima e meglio vengono affrontate con ritardo e a volte per niente, magari per paura che andare dallo psicologo significhi ammettere fallimenti o inadeguatezze. In verità non esiste il genitore infallibile e il genitore che chiede aiuto è solo un genitore attento che si preoccupa del bene del figlio senza pensare che ciò possa significare rimetterci la faccia.  

 

 

Dott.ssa Sabrina D’Amanti psicologa e psicoterapeuta

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Studio di psicoterapia a Vittoria e Ragusa

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