LA BOCCA SOLLEVO’ DAL FIERO PASTO…

Prandelli si è rivolto a Renzi offrendo le dimissioni irrevocabili perché “sotto attacco di ambienti ostili” oltreché (particolare di non scarso conto) protagonista di “progetto tecnico non vincente (??)”.
In verità il CT si è pure rivolto alla Fifa per il morso di Suarez a Chiellini (zuffe tra cani) con la richiesta di sprofondare il goleador uruguagio nel nono girone, quello che annovera i reprobi squalificati del mondiale.
Verrà ascoltato? Dal suo amico Renzi, sicuramente si.
Sembra sia pronto un posto di prestigio come commissario della commissione europea per il “rinnovamento” che lo collochi al sicuro dalle accuse nazionali (e, diciamolo, un poco provinciali) di “rubare i soldi dei contribuenti” rivoltegli da giornali berlusconiani (senti chi scrive !).
Quanto al “progetto tecnico non vincente” basta considerare,aldilà di qualunque giustificazione,che la nazionale azzurra ha prodotto nella due partite chiave (Costarica ed Uruguay) due tiri sbagliati in 180 minuti. Tutti trascorsi dai valenti calciatori a trascinarsi per i campi brasiliani in condizioni fisiche peggiori dei dispersi in deserti africani.
“Stingiamoci a coorte, siam pronti alla morte” hanno intonato prima della partita i “nostri” al suono dell’inno nazionale.
Non si è vista assolutamente la coorte, solo sbrindellati giocatori che, ogni tanto, colpivano la palla ognuno rigorosamente per proprio conto, senza che la palla stessa riuscisse a raggiungere il compagno cercato e, tantomeno, la porta avversaria.
La morte, quella figurativa per fortuna, si è invece fatta vedere: quella del bel gioco, della freschezza atletica,del coraggio, dell’intelligenza tattica e persino del buon senso.
Dalla testa di Prandelli è partita, è passata dai giocatori ed a Prandelli è tornata.
Allenatore e giocatori a cantare erano pronti, a morire per la patria no di sicuro.
Purtroppo non erano preparati neanche per la più elementare esigenza: giocare al calcio.

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