LA CRISI NEL PDL RENDE INSTABILI GLI EQUILIBRI ELETTORALI IN SICILIA

Il divorzio Fini-Berlusconi, al centro del dibattito politico nazionale, modifica in modo significativo anche gli equilibri e gli assetti del voto in Sicilia. All’indomani della definitiva frattura tra i due co-fondatori del PDL, risulta interessante l’analisi dell’Istituto Demopolis sulla fiducia (cosa ben diversa dal consenso elettorale) riposta dai siciliani nei principali leader politici nazionali.

Gianfranco Fini, con il 53%, supera di due punti Silvio Berlusconi che ottiene oggi la fiducia del 51% dei cittadini dell’Isola. Appare in crescita Casini, al 47%, mentre più distanziati risultano Bersani (38%) e Di Pietro (37%).

Secondo l’indagine Demopolis, il Presidente della Camera risulta così oggi, grazie ad una fiducia trasversale agli schieramenti politici, il leader più stimato dai siciliani: apprezzato sempre più dagli elettori di Centro (58%), in misura calante dagli elettori di Centro Destra (48%) ed in modo crescente da chi in passato ha votato per il Centro Sinistra (56%). Una curiosità, quest’ultima, destinata a far riflettere sui futuri ed instabili equilibri del panorama politico. Se ci si recasse oggi alle urne per il rinnovo del Parlamento – secondo il Barometro Politico sulle intenzioni di voto dei siciliani, realizzato dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, – il PDL di Berlusconi, con le sue diverse anime, si attesterebbe oggi al 32%, penalizzato in questo frangente dai timori dei siciliani per la crisi economica ma, soprattutto, dalla litigiosità interna al partito. Una stima che risente anche di un potenziale ampio astensionismo nell’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne.

Il Partito Democratico, debole nella leadership e con una identità nell’Isola sempre più frammentata, si posizionerebbe al 22%, con l’Idv al 5,5% e la Sinistra al 3,5. Appare tendenzialmente stabile al 10% l’UDC di Casini, mentre – secondo le stime di Demopolis – l’MpA di Lombardo, con un bacino elettorale in continua mutazione, raccoglierebbe il 15% dei consensi.

“La fotografia delle intenzioni di voto – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – evidenzia oggi un quadro piuttosto incerto, con il Centro Sinistra nel suo complesso al 31%, il PDL al 32% e un ipotetico terzo polo di Centro, composto da quelle forze che si sono astenute sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo (UDC, MpA, Api e Fini), al 33%. Con un ulteriore 4% suddiviso tra altri partiti minori, che potrebbero perfino rivelarsi decisivi nel precario gioco delle mutevoli alleanze e nell’attribuzione in Sicilia del premio regionale di maggioranza al Senato”. (Laura Curella)

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